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L’Europa Mediterranea per i diritti dei lavoratori e la solidarietà internazionalista

L’intervento realizzato nei giorni scorsi da Pierpaolo Leonardi, dell’Usb, nel corso del meeting internazionale “Europa mediterranea” che si è svolto a Marsiglia alla presenza di numerose forze sindacali di classe aderenti alla Federazione Sindacale Mondiale.

Cari compagni,

A nome della USB Italia porto i saluti a questo importante momento di confronto e sono certo che la discussione sarà utile per la crescita della nostra comune iniziativa in Europa e per rafforzare complessivamente il ruolo della Federazione Sindacale Mondiale a sostegno dei popoli e dei lavoratori dei nostri Paesi.

I  lavoratori italiani e la  USB stanno ancora affrontando le conseguenze della crisi sistemica del capitale che dal 2008 ha colpito i nostri paesi e le risposte alla crisi che il governo italiano ha deciso in accordo con il diktat dell’Unione Europea, il FMI, la BCE.
La situazione del movimento di classe in Italia non è brillante. La scomparsa da molto tempo, dalla scena politica, di forze politiche di classe ha indebolito il fronte delle lotte che è oggi tenuto in vita praticamente solo da USB e da alcune organizzazioni politico/ sociali militanti come la Piattaforma Eurostop di cui peraltro USB fa parte.
Sul fronte delle lotte in corso la USB è fortemente impegnata per la difesa e la nazionalizzazione delle maggiori imprese strategiche del Paese, in particolare dell’ILVA (produzione acciaio) e dell’Alitalia , sta sostenendo un duro scontro nel settore logistico per imporre condizioni di lavoro adeguate e salari equi, per il reclutamento di lavoratori precari che operano in tutti i servizi pubblici, in particolare nel settore della ricerca,
USB  è con i braccianti   e i lavoratori agricoli in generale, settore dove decine di migliaia di migranti sono sfruttati al limite della vera schiavitù.
Siamo molto impegnati nella battaglia per la cancellazione del Jobs Act, l’equivalente del francese “Loi Travail”, e nella difesa del diritto di sciopero che è di nuovo sotto un duro attacco soprattutto nel settore dei trasporti.
Mentre le lotte che stiamo conducendo fanno crescere il sindacalismo di base, le confederazioni italiane affiliate alla ITUC  sono completamente in sintonia con le scelte politiche e sociali dell’Unione Europea e del governo italiano e supportano le operazioni di smantellamento dell’attuale welfare state .
Questo atteggiamento di completa condivisione da parte della CGIL, della CISL e della UIL, tuttavia, sta producendo una rottura all’interno di queste confederazioni. In particolare,  settori significativi della CGIL, soprattutto  della FIOM (metallurgia) stanno abbandonando le loro organizzazioni per aderire alla   USB.
A livello internazionale in questo momento USB è impegnata con la campagna BDS, per sostenere il popolo palestinese e contro la decisione dell’  Italia e di  Israele di far partire  il Giro d’Italia da Gerusalemme cosa che legittima la provocazione di Trump.
Pochi decenni dalla sua costituzione l’Unione Europea si è costituita come polo imperialista in competizione con altri soggetti imperialisti presenti a livello globale e altre potenze che si contendono il pianeta.
Nonostante ritardi e contraddizioni l’Unione Europea svolge già un suo ruolo egemonico aggressivo sia all’interno che all’esterno dei propri confini per imporre gli interessi delle sue classi dominanti ai concorrenti, per impossessarsi delle risorse, per aumentare il suo peso politico e militare come ha dimostrato il recente vertice di Abidjan tra Unione Europea e Unione Africana.
L’Unione Europea ha accelerato la costruzione di un proprio complesso militare industriale tendenzialmente indipendente da quello statunitense, ha rafforzato i primi nuclei dell’esercito europeo, aumentato la propria pressione militare e la propria aggressività nei confronti delle aree ai suoi confini – Medio Oriente, Nord africa, Africa Centrale, Balcani – contendendone il controllo a nuove potenze regionali per sottrarli alla tradizionale influenza degli USA o al nuovo protagonismo Cinese e più in generale dei BRICS.
Sul piano politico interno la UE definisce e dirige le politiche degli Stati membri attraverso una sorta di “pilota automatico” che consente ad esempio lunghi periodi di assenza di Governo, come accaduto in Belgio o come sta accadendo in queste settimane in Germania, senza che i diktat politici e le scelte dell’Unione Europea vengano interrotte.
L’ennesima dimostrazione che l’Unione Europea è una costruzione antidemocratica e nemica degli interessi dei popoli e dei lavoratori. è venuta dalla linea seguita sulla vicenda della Catalogna e sulla repressione coloniale e poliziesca dei flussi di migranti nel Mediterraneo.
L’Unione Europea è un polo imperialista che non è possibile riformare, né democratizzare o trasformare sull’onda delle giuste richieste dei lavoratori e degli strati popolari schiacciati dalla crisi. Le banche, le multinazionali, i poteri forti che hanno imposto la costruzione autoritaria dell’Unione Europea, stanno distruggendo le economie e i diritti sociali dei paesi più deboli per concentrare la ricchezza, le tecnologie, i centri di comando e le risorse in pochi grandi monopoli europei.
Noi riteniamo l’unica soluzione sia costituita dalla rottura della gabbia dell’Unione Europea e dell’Eurozona, con la costruzione di una nuova alleanza dei paesi e dei popoli dell’area euro mediterranea che adotti nuove politiche sociali indipendenti dai diktat della Banca Centrale, del FMI e dell’asse franco-tedesco, che possa anche dotarsi di una nuova moneta e che costruisca nuove relazioni interne e internazionali basate su giustizia, solidarietà e complementarità, che esca dalla NATO.
La USB è quindi molto interessata a stabilire, nell’ambito della FSM, relazioni più strette e continue con voi anche attraverso periodici momenti di confronto, di lotta e di organizzazione sui nostri comuni obbiettivi.

  • Unione Sindacale di Base

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