L’arresto di Lula fa parte di un golpe, per ora, istituzionale. 12 anni di carcere per un appartamento su cui la magistratura e la polizia non sono riusciti a provare nulla, sono una sentenza politica . La colpa di Lula è quella di aver provato a garantire tre pasti al giorno ai poveri con la pelle più scura. I giudici con la pelle bianchissima questo non lo hanno perdonato.
Il presidente golpista del Brasile Temer, che ha scalzato la presidente eletta Wilma Roussief, è accusato di reati di corruzione enormi, come gran parte del suo governo, ma loro stanno tutti tranquillamente al loro posto.
Loro sono protetti dalla grande borghesia ladra e dai padroni esterni al Brasile, quelli che stanno negli USA e nella UE . Il popolo questo lo ha capito, dopo un iniziale sbandamento dovuto anche agli errori che i governo di sinistra in Brasile, come spesso accade, hanno fatto per debolezza verso i loro nemici. Ma poi quando é emersa tutta la brutalità di classe dei golpisti corrotti, quando la fame è tornata con le privatizzazioni ed il saccheggio delle multinazionali, quando la polizia ha usato tutta la sua violenza contro la protesta sociale, allora il popolo ha capito tutto.
Tutti i sondaggi davano Lula largamente vincente alle prossime elezioni, per questo lo hanno arrestato con accuse ed un processo farseschi. Tutta la solita corte di mass media internazionali, quella che diffonde le fake news criminali e guerrafondaie, ha propagandato la corruzione di Lula, ma il popolo non ci è cascato e in queste ore ha espresso con i propri corpi il sostegno al suo presidente.
Gli Stati Uniti ed i loro soci e servi così si riprendono il più grande paese dell’America Latina e possono continuare la sporca guerra alla Bolivia, al Venezuela e naturalmente a Cuba che resistono. Ma tutto questo non è definitivo, la forza della risposta popolare al golpismo dei ricchi fa capire che non è finita qui.
E intanto abbiamo un solo dovere, stare con Lula e il popolo in lotta.
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