“Ciao, ragazzi.
Io sono sicuro che provate molto dolore, per la morte di un bambino di sei mesi.
Chi non ne prova, d’altronde?
Forse solo la giornalista di Libero che ha scritto che la mamma di Joseph, in pratica, se l’è andata a cercare, salendo con suo figlio su un gommone.
Valle a spiegare che venivano da un posto dove la miseria e la fame sono la prospettiva più comune per un’intera popolazione.
Quella scrive su Libero, sarebbe un po’ come chiedere a una pianta grassa di studiare geometria analitica.
Ma voi no.
Voi siete deputati di un partito che, nel bizzarro sistema parlamentare italiano, si colloca al centro-sinistra, quindi ci credo che siate stati colpiti dalla notizia della morte di un neonato, ci mancherebbe altro.
E credo anche che non avevate intenzione di fare della tremenda pornografia del dolore, nel momento in cui avete deciso di spiattellare su un profilo Twitter l’immagine (che sarebbe dovuta rimanere privata) della sepoltura di una piccola bara con dentro un corpicino.
Sono sicuro che è tutta colpa di un anonimo social media manager troppo entusiasta.
Un po’ come quello di Toti.
Però una cosa ve la volevo dire lo stesso, perché non so se ne siete al corrente.
Joseph è morto perché la nave che è giunta sul punto del naufragio, la Open Arms, è arrivata in ritardo.
Attualmente, le altre navi che si occupavano di salvare le persone nel tratto di mare tra la Libia e il nostro paese, sono quasi tutte ferme in porto per via delle nostre scelte politiche.
Nostre, dicevo, ma forse avrei dovuto dire vostre.
Un po’ come sono nostre scelte politiche quelle che da anni, ormai, rinnovano gli accordi con la Libia per trattenere i migranti e per riportarli lì, se vengono intercettati nelle loro acque territoriali.
Li riportano in posti orrendi, forse non lo sapete.
Lager veri e propri.
Dove muoiono, spesso.
Di torture, di malnutrizione, di malattie.
Uomini, donne, anche bambini piccoli come Joseph.
Solo che non li vediamo, quindi purtroppo non possiamo pubblicare su Twitter la sepoltura delle loro piccole bare.
Ecco, pure questo lo abbiamo deciso noi.
Migliaia di Joseph che non avranno mai neanche uno straccio di deputato a ricordare sui social network, dispiacendosi, le loro brevissime vite.
Ecco, ragazzi, io lo so che siete molto dispiaciuti.
Siete persone buone, in fondo.
Gente di sinistra, anche se alcuni malfidati non ci credono.
Ma adesso provate a immaginare quanto sarebbero dispiaciute le mamme di tutti quei bambini, se sapessero che il loro destino lo avete deciso voi.
Voi che oggi chiedete perdono per “non essere riusciti a proteggere” il piccolo Joseph.
Non eravate voi a doverlo proteggere, ma le navi che avete bloccato in porto.
Non siete voi a “proteggere” tutti quelli che muoiono nei lager in Libia, voi siete quelli che pagano i loro aguzzini.
Ma io so che voi siete gente di cuore, molto probabilmente non ve ne eravate accorti, mica siete degli sciacalli che sfruttano il corpo senza vita di un neonato per nascondere le proprie responsabilità.
Per questo ho pensato di dirvelo io.
Così, la prossima volta che deciderete di chiedere scusa, lo farete per i motivi corretti.”
* da Facebook
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