Probabilmente questo sarà uno dei tratti caratteristici del nuovo esecutivo segnando così una forte discontinuità rispetto a quanto avvenuto negli ultimi 10 anni.
L’intesa sulla PA siglata con Cgil, Cisl e Uil, infatti, potrebbe rappresentare l’avvio di una nuova “era” nel campo delle relazioni industriali. Non è un caso che molti giornalisti nel riportare la notizia abbiano ricordato quanto avvenne nel 1993 con l’inizio della cosiddetta “Concertazione”. Concertazione che nella storia del nostro paese ha segnato una vero e proprio punto di svolta dando il via alla stagione delle controriforme con cui sono state smantellate le conquiste dei decenni precedenti.
Nel testo dell’intesa ovviamente non si scende ancora nei dettagli che saranno negoziati nelle prossime settimane ma i contenuti del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” sono estremamente chiari.
Tra questi spiccano:
1) “promuovere la contrattazione decentrata”.
2) “saranno adeguati i sistemi di partecipazione sindacale, valorizzando gli strumenti di partecipazione organizzativa e il ruolo della contrattazione integrativa”.
3) “implementare gli welfare contrattuale” ed “estensione al pubblico impiego di agevolazioni fiscali già riconosciute al settore privato, relative alla previdenza complementare e ai sistemi di premialità”.
Come è facile notare l’idea è quella di procedere ad una ulteriore e probabilmente definitiva “aziendalizzazione” della Pubblica Amministrazione.
Lo schema è sempre lo stesso:
Lavoratrici e lavoratori piu divisi e deboli per mezzo della contrattazione decentrata, retribuzioni sempre più legate al raggiungimento di fantomatici “obiettivi” (una pratica che spesso non migliora i servizi ma comporta una distorsione nella loro erogazione).
Il tutto in cambio di un po’ più di riconoscimento e coinvolgimento per le burocrazie di quelle organizzazioni sindacali disposte a sottoscrivere qualsiasi schifezza.
L’estensione poi del welfare aziendale al pubblico, in particolare riguardo l’assistenza sanitaria, è veramente una perla.
Normalmente sarebbe un controsenso ma in questo momento storico è una vera e propria oscenità.
*ex Opg, membro coordinamento nazionale Potere al Popolo
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