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Sporchi profitti di guerra

Non lo dice Potere al Popolo o qualche altra organizzazione anticapitalista, lo racconta il Corriere della Sera. Le multinazionali dei farmaci che, grazie ai finanziamenti e al sostegno organizzativo pubblici, sono riuscite realizzare il vaccino anti-Covid, nel solo 2021 incasseranno 150 miliardi in più.

Un Bengodi, un affare stratosferico di Big Pharma sulla nostra salute. E i vaccini vengono accaparrati dai paesi più ricchi e negati a quelli più poveri. E anche tra i ricchi USA, Gran Bretagna e Israele fanno la parte del leone, mentre alla UE toccano gli avanzi.

Tra l’altro l’articolo del Corriere insinua il dubbio che dietro il blocco di AstraZeneca ci siano gli intrighi e i giochi di potere nei governi di Pfizer e altre concorrenti. Se non altro perché il vaccino anglosvedese (AZ) costa circa due dollari a dose, mentre quello statunitense e un poco tedesco (PFZ) di dollari ne costa quindici e Israele ne ha pagati trentacinque.

Noi non sappiamo se il blocco di AstraZenica sia frutto dei giochi di mercato tra le multinazionali, ma di una cosa siamo certi.

Se la lotta alla pandemia è una guerra, come ci spiegano ogni giorno i governanti per farci accettare i sacrifici i morti e i loro errori, quelli di Big Pharma sono SPORCHI PROFITTI DI GUERRA ai danni dell’umanità.

E la decisione di Mario Draghi, presa assieme a tutti i governi UE e agli USA, di porre il veto alla sospensione dei brevetti per i vaccini chiesta dai paesi più poveri, è un vile miserabile servizio, una infamia politica e morale a favore questi sporchi profitti.

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