Non è un pesce d’aprile. Nicola Fratoianni, leader di ciò che resta di Sinistra Italiana, ha pubblicato un tweet che sprizza felicità, perché su una bella terrazza romana si è incontrato con Enrico Letta.
Gli avrà chiesto ragione dell’infame voto del governo Italiano per non togliere le sanzioni illegali che affamano i popoli, a partire da quello cubano?
Gli avrà proposto un’azione comune di solidarietà con Nicoletta Dosio, colpita da un altro atto della scandalosa persecuzione giudiziaria verso lei e i NOTAV?
Gli avrà suggerito di fermare le azioni anti migranti di Lamorgese, peggiori di quelle di Salvini?
O avrà lamentato il criminale ritardo nei vaccini, magari indicando di agire per togliere i brevetti alle multinazionali che ci stan facendo su i miliardi?
O gli avrà forse detto che è inaccettabile che un bel pò di miliardi del Recovery Plan siano destinati all’industria militare invece che alla sanità e alla scuola pubbliche?
O, infine preso il coraggio a due mani, gli avrà intimato di ripristinare quell’articolo 18 sulla cui cancellazione piangono in tv i “compagni” di LEU Bersani e Speranza, dopo averla votata?
Sono tante le cose di cui con Enrico Letta poteva discutere Nicola Fratoianni, magari semplicemente ricorrendo alle tante dichiarazioni radical-progressiste che ha sparso per i social.
Invece egli stesso tiene a far sapere che nel colloquio si è parlato non di oggi, ma del DOPO. Di quando Draghi magari sarà diventato Presidente della Repubblica ed allora si tornerà al voto, con gli elettori chiamati a scegliere il meno peggio tra tutti coloro che hanno governato assieme.
“Costruiremo uno schieramento futuro alternativo alla destra”, ha scritto il nostro travolto dall’entusiasmo. Ah, che bello il futuro, anche Draghi ne parla sempre, per far dimenticare il presente. In quel futuro anche un uomo di destra atlantica, liberista e confindustriale come Letta diventerà alternativo alla destra, cioè a se stesso.
In quel futuro Fratoianni spera soprattutto di ottenere quei posticini che teme di perdere ora che ha votato, seppure per finta, contro il governo Draghi.
Il leader di “sinistra italiana” ha così inaugurato un nuovo capitolo del trasformismo politico nazionale: quello della opposizione a termine.
Come i contratti dei precari sui quali ogni tanto Fratoianni piange, anche la sua opposizione avrà una scadenza. Solo che il precario a fine contratto perde il posto, invece per Fratoianni ed i suoi i posti ci saranno e forse anche migliori.
È chiaro perché, con questi suoi fantozziani rappresentanti, “la sinistra” in Italia è quella messa peggio in Europa?
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Carmine Marzocchi
È commedia. Gioco delle parti.
La rappresentazione che ha sostituito la rappresentanza.
È quel gioco, ormai sgamato da anni, che ha ridotto quasi a zero la credibilità della sinistra “ufficiale”.