Più che all’abolizione della povertà, stiamo assistendo a una vera e propria crociata contro i poveri. Il reportage del Corriere della Sera sui “furbetti” che negli ultimi due anni hanno sottratto 15 miliardi alle casse dello stato è stato ripreso ovunque, mettendo alla gogna soprattutto i percettori del reddito di cittadinanza.
Ma se poi vai a vedere i dati, emerge che quasi la metà dei soldi (pari a 6 miliardi) si è persa in frodi riguardanti appalti pubblici, mentre per il reddito di cittadinanza sono stati sottratti poco più di duecento milioni.
Anche altre voci ci dicono chiaramente contro chi puntare il dito: il mondo dell’imprenditoria, che continua a drenare risorse alla collettività e a scaricare sui lavoratori i costi. La semplificazione del codice degli appalti di qualche mese fa non potrà che peggiorare la situazione.
Sapere poi che, dei 6 miliardi truffati tramite appalti, 887 milioni (4 volte quelli persi col reddito) riguardano la spesa sanitaria è ancora più scandaloso in questo periodo. È evidente la necessità di chiudere il capitolo della svendita del welfare e di tornare a una sanità pubblica nazionale, dove i soliti noti non possano mangiarci.
Sono loro i veri parassiti del paese.
*portavoce nazionale di Potere al Popolo
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