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La transizione delle transizioni

La destra italiana ha finito il suo ruolo. Incapace di governare, oggi non le rimane che rivendicare il potere. Ma non serve: la transizione neoliberista della repubblica democratica è compiuta: non più fondata sul lavoro, ma sul profitto.

L’ha fatta Draghi.

Oggi il Quirinale non glielo toglie nessuno: serve all’economia italiana, serve al prestigio dell’Europa, serve agli USA come importante partner geopolitico.

Berlusconi, Salvini e Meloni sono roba vecchia, inservibile: a tenere a bada le contraddizioni sociali bastano il Pd e soci, Confindustria, le confederazioni sindacali. Che dovranno trovare l’elementare accordo per candidare Draghi al Colle per il semplice motivo che così dev’essere.

Il Parlamento è un cimitero degli elefanti, soprattutto il Senato, lo sanno tutti che con le elezioni scatta il taglio dei parlamentari, non rischierebbero mai il “seggio fisso”, manco con le cannonate.

Conviene loro far buon viso: votare Draghi al Quirinale e un nuovo Presidente del Consiglio “pro tempore”, con l’attuale maggioranza fino alla fine della legislatura.

Ormai la politica, l’economia, la società sono incamminate verso la prospettiva tracciata dal Next Generation EU: la transizione delle transizioni è compiuta.

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1 Commento


  • Pasquale

    Perchè non dire che ci stiamo avviando verso una dittatura in giacca e cravatta?

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