NO ALLA GUERRA non vuol dire inviare armi violando la Costituzione come vogliono Draghi e i suoi.
Non vuol dire la piccola, ignobile rappresaglia del sindaco Sala di Milano che ha cacciato dalla Scala il direttore d’orchestra Gergiev, solo perché russo che non vuol essere contro i russi.
Non vuol dire la procedura immediata di adesione alla UE dell’Ucraina chiesta da Zelensky, suggerita e sostenuta da Ursula von der Leyen, che vorrebbe dire in realtà guerra ufficiale tra UE e Russia.
Non vuol dire far di tutto per sabotare i colloqui tra Russia e Ucraina soffiando sul fuoco.
Non vuol dire andare in piazza per la pace chiedendo di far guerra alla Russia.
Non vuol dire distruggeremo la Russia come ha urlato Johnson.
Non vuol dire avanti così oppure terza guerra mondiale, come ha detto Biden. Perché così si arriva proprio alla terza guerra mondiale.
Non vuol dire l’isteria guerrafondaia della stampa italiana che taccia come servo di Putin chiunque inviti a riflettere e a non festeggiare i nostri missili.
Non vuol dire i bombardamenti di Putin e le sanzioni e le armi della NATO.
NO ALLA GUERRA vuol dire cessare il fuoco subito e poi trattare e trovare un compromesso, sì un compromesso di pace.
NO ALLA GUERRA VUOL DIRE NO ALLA GUERRA.
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Pasquale
Vaffanculo allo zar e allo zio Tom, vaffanculo al nazismo in Ucraina e al fascismo in Russia, vaffanculo alla Nato e alla UE, vaffanculo al capitalismo che genera guerre e sfruttamento, vaffanculo alla propaganda di regime e anche al governo italiano, imbottito di guerrafondai e interventisti mascherati da pacifisti, che inviano armi agli alleati. Vaffanculo a tutti gli imperialismi, cominciando da quello di casa nostra, e a tutte le dittature finanziate dall’America e dalle altre potenze. Spetta ai popoli sovrani e solo a essi, se e quando vorranno, il diritto di rovesciare con la lotta politica, le proteste, magari anche con la Rivoluzione, i propri governi. Questa guerra, come tutte le guerre, fa comodo a tanti, a cominciare dalle industrie che fabbricano armi belliche, passando per le grandi multinazionali della ricostruzione e finendo alla politica espansionista specialmente quella yankee con obiettivi di allargamento territoriale e mire di conquista. Lorsignori, la guerra la combattono dietro le scrivanie e dagli scranni di parlamenti, luoghi ormai vuoti di umanità, di valori, idee e solidarietà verso i popoli. Coloro che veramente non vogliono la guerra sono i cittadini civili, specialmente mamme e bambini, che vedono le bombe piovere sulle proprie teste e dei loro figli. E’ per loro e con loro che bisogna far sentire forte il NO alla guerra, a tutte le guerre. Anche in Russia tanta gente è contro, e per questo subisce la repressione del regime. Bisogna fermare questa guerra, bisogna zittire le armi, rimettere in moto la grande diplomazia, sedersi al tavolo, rispettare i vecchi patti e lavorare con serietà e dedizione per favorire il dialogo e raggiungere la Pace, non è necessario essere pacifisti, ma è indispensabile essere contro la guerra prima che la barbarie prevalga sulla ragione e succeda l’irreparabile. La guerra che verrà non è la prima, prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. (Bertolt Brecht)
Fuori onda: Un plauso a Mimmo Lucano che propone di devolvere la raccolta fondi per le spese del processo a suo carico, promossa da Luigi Manconi e dall’associazione umanitaria ‘A buon diritto’, all’accoglienza per i profughi della guerra in Ucraina.