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La terza guerra mondiale era già iniziata e noi non ce ne siamo accorti

Il 2 agosto 1990 iniziò con l’invasione iraqena del Kuwait la prima guerra del golfo.

Pochi giorni prima la NATO aveva stabilito a Londra un nuovo concetto strategico per cui l’alleanza poteva intervenire militarmente fuori i confini degli appartenenti anche per questioni che minacciavano l’ordine mondiale, attuando interventi definiti in seguito “umanitari”, poi dopo la vittoria militare sull’Iraq, il 7 novembre 1991 a Roma questo nuovo concetto strategico fu stabilito ufficialmente.

Il governo USA (e gli stati a lui tributari) aveva vinto il confronto con i paesi di “socialismo reale” e l’URSS si stava frantumando e in questo quadro politico-sociale, tramite la NATO, cominciò ad intervenire militarmente per imporre la sua egemonia militare e politica in aree che via via allargava il suo campo d’azione.

Con colpi di stato mascherati da “rivoluzioni colorate”, armando e addestrando terroristi islamici e non solo e con aggressioni militari sempre giustificate quali interventi umanitari, gli States aggredirono via via Yugoslavia, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria.

In questo attacco militare gli States imposero nei paesi ex sovietici dirigenze asservite o in procinto di farlo a loro e alla NATO (Polonia, Ungheria, Paesi baltici, Romania, Ungheria, Bulgaria, Georgia, Ucraina).

L’obiettivo di queste azioni era circondare e sottomettere, possibilmente frantumandola, la Russia vista quale erede dell’URSS, perché evidentemente era considerata troppo grossa per poterla semplicemente sottomettere agli interessi Statunitensi (noi europei contiamo meno di nulla per loro, e la fuga dall’Afghanistan è lì a dimostrarlo chiaramente).

Il passo successivo alla Russia sarebbe stato sicuramente la Cina.

Tale strategia e aggressione militare ebbe un primo arresto con l’intervento militare russo in Georgia nel 2008, che pose fine alla pulizia etnica iniziata dalla “testa di legno” statunitense Saakashvili.

Poi l’intervento militare russo in Siria impedì la dissoluzione dello stato da parte degli integralisti islamici armati e finanziati dagli USA.

Una momentanea modifica di strategia avvenne con Trump che preferì concentrarsi sulla Cina rispetto l’aggressione alla Russia, ma con l’elezione di Biden gli States sono tornati all’aggressione diretta della Russia, che si badi bene, non è un paese comunista, ma come per la “prima guerra mondiale”, è considerato un avversario da abbattere perché concorrente all’egemonia piena mondiale.

L’attuale situazione vede però un parziale fallimento delle aggressioni militari USA/NATO.

La fuga ignobile dall’Afghanistan, forse con l’obiettivo di mandare in dissoluzione gli stati centro-asiatici confinanti alla Russia, i tentativi falliti di rivoluzioni colorate in Bielorussia e in Kazakistan, non ha fatto desistere il governo USA, che da un anno fomenta e spinge per una guerra Russia-Ucraina.

Il governo russo ha resistito a questa pressione sino a una settimana fa, ma quando il presta-nome statunitense Zelenski, fino a due anni fa attore comico, ha affermato di volere le armi atomiche, questa volontà è stata assunta come pericolo concreto e mortale da parte di una dirigenza ucraina, facendo intervenire militarmente la Russia.

Insomma, la guerra che i nostri mass-media affermano convinti essere un’aggressione dei sempre cattivi russi, è solo l’ultima fase della guerra egemonica iniziata dagli Usa nel 1990, guerra che essi sperano sia tra noi europei e loro spettatori interessati.

Gli sviluppi della guerra in Ucraina, però, possono essere tremendi.

Fino ad ora la guerra statunitense, la terza guerra mondiale di cui non avevamo capito l’inizio, è stata di basso profilo, per territori limitati e con armi convenzionali, ma le affermazioni o le azioni irresponsabili di governi europei NATO asserviti (gli States se ne guardano bene) ci possono travolgere in conflitti estesi e con armi nucleari, tanto più che l’Italia è piena di basi e armi nucleari statunitensi.

Parlare di pace e piangere per la popolazione ucraina, senza dichiarare apertamente che la fazione ucraina è composta da nazisti, non è solo inutile e mistificante, ma al contrario ci coinvolge nell’essere complici della guerra voluta dagli USA.

Parteciperò a manifestazioni per la pace se in queste la convocazione è chiaramente nella denuncia che è una guerra voluta dagli USA e che dobbiamo uscire da una alleanza criminale, la NATO.

Il resto è solo finzione.

  *sezione ANPI Trullo-Magliana Roma

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3 Commenti


  • Annamaria Lauro

    Sono d’accordo con questa spiegazione


  • Gian Mauro Silvestri

    Vero,condivido l’analisi fatta,sta nella realtà storica dei fatti. Ed è molto più pericolosa in quanto si stanno scontrando due super potenze nucleari entrambe assoggettate all’espansione capitalistica imperiale in ambito mondiale salvaguardando interessi originari nazionalistici intrinsechi.


  • Rossana

    Bravo condivido pienamente

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