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Ho visto su internet la foto dei vertici del partito dei verdi tedesco (grunen) che festeggiavano la consegna dei Leopard 2 al regime semi-nazista ucraino (perché composto dai nazisti e dai “clown made in Hollywood”).

I partecipanti nella foto, moltissimi giovani, tra cui anche una “colored”, vestiti “casual”, con la bandiera della pace e dell’Unione Europea, con cartelli con il simbolo del loro partito, tutti sorridenti.

Insomma, un’immagine che dovrebbe trasmettere empatia e valori positivi, ma a me ha dato immediatamente un senso di digusto totale, quasi da conato di vomito.

Io ho fatto parte del Comitato romano per la pace agli inizi degli anni 80’ e ricordo con affetto le discussioni, in particolare di Dino Frisullo che argomentava come nel linguaggio dovremmo eradicare parole che usano termini militari (battaglia, nemico, eccetera), perché le nostre idee pacifiste dovevano essere coerenti con le nostre parole.

Il problema della coerenza è da sempre una mia caratteristica umana di comunista, un motivo per cui non sarò mai “stalinista”, perché essere marxista ha e deve avere una conseguenza in quello che facciamo.

Insomma, non è vero il detto “il fine giustifica i mezzi”, ma al contrario “i mezzi che si utilizzano chiariscono cosa sei”.

I vertici del partito dei verdi tedesco  invece hanno immolato sull’altare della “guerra di liberazione” dell’Ucraina sia le politiche ambientali (estrazione e uso del carbone, continuazione delle centrali nucleari, eccetera), sia il loro originario pacifismo, come se con le armi si arrivasse alla pace (ma io non ho visto mai un incendio spegnersi buttandoci sopra benzina!), rimuovendo come in Ucraina ci siano al potere i nazisti che da anni brutalizzano la popolazione “impura” (russofoni, ungheresi, romeni, zingari, eccetera).

Come è possibile che sia accaduto tutto questo nei “colori mimetici militari” tedeschi?

Da marxista ho sempre il vizio di capire e chiedermi il perché certe cose accadono, per cui il senso naturale di schifo verso i “simpatici guerrafondai” devo reprimerlo e analizzare come questo sia accaduto.

Il meccanismo mentale per cui questo avviene, sia singolarmente che collettivamente, è da cercare nella categoria dell’etica, dall’ideologia proposta egemonicamente dal potere e dai “meccanismi di appartenenza”.

L’etica è essenzialmente i valori che individualmente assumiamo per noi stessi e se tali valori sono solo moralistici, ovvero per darci un’immagine pubblica (quindi falsi), tali valori possono cambiare facilmente se danno vantaggi nel vivere collettivo: si tradisce se stessi, l’importante è avere una buona scusa da proporre pubblicamente.

L’ideologia del potere, egemonicamente, propone culture e modelli di riferimento, e noi essendo all’interno dell’egemonia capitalista nella sua versione “liberista” siamo sottoposti a pseudo valori a cui continuamente ci dovremmo adeguare.

Così, in questa egemonia il massimo di valori “positivi” possibilmente proponibili è la “libertà sessuale” (versione liberista), in antitesi al conservatorismo neo-con capitalista, e se muori di fame non è un problema perché è colpa tua che sei un fallito (nel caso c’è sempre la carità che ti fa sentire buono), come pure la democrazia parlamentare è proposta come feticcio assoluto, anche quando il parlamento è una finzione assoluta come per quello dell’Unione Europea.

Anche pace e ambiente sono in funzione dell’egemonia culturale capitalista e se vengono in contrasto, la vulgata chiede di adeguarsi.

E’ a questo punto che scattano i “meccanismi di appartenenza”, perché se vuoi, individualmente e collettivamente essere accettato dal “potere” e quindi dalla sua egemonia dominante, ti devi adeguare, ma l’adeguamento, se sei cooptato nel “potere”, trasforma la coscienza dando un senso di immedesimazione con esso, che avviene “stuprando” la propria coscienza, anzi, proprio perché “convertiti” ci si impegna come primi propositori dei “valori fondanti”.

Il fanatismo non era solo dei nazisti di ottanta anni fa ma ancora oggi e sotto molti altri “cieli” ideologici del passato e del presente.

Ci si costruisce così una propria falsa coscienza, mentendo prima di tutto a se stessi, oltre che agli altri.

Se questo è avvenuto per i “colori mimetici militari” tedeschi, lo stesso si è visto da noi con i vertici del Partito Comunista diventati nel tempo i più sfrenati liberisti e atlantisti.

Anche se il partito dei verdi italiani “contano il due di coppe quando regna denara”,  anche loro si sono prestati alle pupazzate atlantiste davanti alle ambasciate della Russia, quindi vale chiedergli: siete anche voi guerrafondai per la pace o avete qualcosa da dire in merito?

E al partito di Sinistra Italiana che con i verdi attuano un’alleanza, ha qualcosa da dire a loro e sulla guerra implementata dalla NATO?

E sempre a Sinistra Italiana, non trova contraddittorio il continuo allearsi con il Partito Democratico che del partito della guerra è uno dei pilastri?

E il Movimento 5 stelle che politica sulla guerra e sulla NATO esprime?

Semplici domande, da cui mi aspetterei semplici risposte.

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1 Commento


  • Maurizio

    I verdi tedeschi sono un movimento schizofrenico che fa scelte didìsastrose (ma penso che le pagherà alle elezioni). In Italia per adesso ll’unico che si salva è il Movimento 5 stelle che, sulle questioni della guerra e del RDC ha buone idee. Avevo dato metà voto a loro e metà a Italia sovrana e popolare (stimando anche G. Bianchi). Il PD non sinistra e sul resto non perdo tempo.

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