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La sinistra e la guerra. Piccoli sintomi per una malattia che potrebbe essere grave, fatale

Lo sviluppo della guerra in Ucraina dal febbraio 2022 è un momento di svolta che sta cambiando molti equilibri nel mondo; è un momento di rottura anche per il nostro paese e soprattutto per la sua sinistra, ma anche per il movimento pacifista.

Sicuramente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha visto una precipitazione dei media principali caduti non tanto e non solo in una informazione di parte, ma decisamente nella propaganda di guerra. Niente di nuovo nel mondo, si dirà, i media sono sempre stati usati da ogni potere come amplificatore dei loro interessi, ma fino al 24 febbraio era possibile trovare qualche traccia di notizie provenienti “dall’altra parte”.

Da quella data pare di essere tornati non solo all’uniformità nell’informazione del ventennio fascista, ma anche al periodo dei sonnambuli che hanno condotto l’Europa e il mondo nelle stragi della prima guerra mondiale.

La propaganda di guerra odia lo spirito critico, evita domande e problemi, semplifica tutto per evitare sbavature che portino dubbi. L’esempio classico di questo tempo è semplice: la Russia ha invaso (i cattivi), l’Ucraina ne è la vittima (i buoni). Il che è vero, ma è solo un pezzo della storia, un pezzo piccolo che ignora i decenni precedenti di allargamento della NATO, le crescenti provocazioni, i conflitti cresciuti nel frattempo (Libia, Siria, Yemen, per ricordare solo alcuni degli ultimi) fino ai fatti di Piazza Maidan e all’inizio della guerra civile in Donbass.

Semplificare è funzionale a dividere il mondo tra buoni e cattivi, impone di scegliere in toto una parte, impedisce ogni mediazione e una soluzione del conflitto.

Se l’asservimento dei media a questi processi è un fatto orrendo, lo è ancor di più constatare come molta sedicente sinistra e anche certo mondo pacifista si siano adagiati su queste narrazioni avvelenate.

Chi scrive si è scontrato troppe volte con questo asservimento di molta sinistra, anche parte di quella che si pretende “critica”, a cominciare con la guerra in Libia, quando suoi importanti esponenti hanno equiparato i movimenti di opposizione a Gheddafi ai partigiani antifascisti senza vedere la fabbrica di falsità che debordava nei notiziari, senza capire che dietro quella rivolta c’erano i gruppi terroristici e interessi di potenze europee, del Golfo e degli USA.

Oppure con la guerra in Siria scoppiata, secondo le versioni dei ministeri degli esteri degli stessi paesi occidentali e del Golfo, per la repressione del governo senza vedere come la galassia di oppositori aveva gruppi come Isis o Al Nusra, o non accorgendosi di come questi gruppi fossero guidati da interessi esterni al paese.

Anche in questa tragica guerra, che dovrebbe preoccuparci egoisticamente perché è alle porte di casa, la scelta di campo tra i contendenti è imposta e anche il dubbio viene classificato come intesa col nemico. Lo si vede con le carovane per la pace, indubbiamente nate con i migliori intenti, che però sono partite condannando preventivamente l’invasore russo e schierandosi apertamente con l’invaso ucraino; una posizione chiara, ma che non aiuta certamente per portare mediazione.

La notizia che però dà la misura della confusione mentale di troppa sinistra è quella riportata da una lettera, pubblicata su Pressenza, in cui si vede la foto di una delegazione della CGIL, in viaggio di solidarietà con l’Ucraina invasa, posare davanti alla Casa dei Sindacati di Odessa.

Forse quelle persone non sapevano nemmeno dove erano, che significato avesse quell’edificio dove si ebbe uno dei più feroci omicidi di massa durante il golpe del 2014, quando gruppi di estrema destra incendiarono l’edifico uccidendo almeno 40 militanti di sinistra.

Capisco bene la volontà di portare solidarietà a quel popolo disgraziato, ma forse bisognerebbe ricordare anche quei sindacalisti e militanti politici di sinistra, senza dimenticare che quel massacro fu realizzato da un’organizzazione che adesso tiene in piedi il governo ucraino.

Si potrebbe portare solidarietà alle centinaia di migliaia di Ucraini e Russi mandati al macello, solidarizzare con le migliaia di renitenti alla leva inviati in operazioni suicide in entrambi i fronti.

Si sarebbe potuto portare solidarietà agli Ucraini russofoni che furono perseguitati e massacrati prima dell’invasione russa; una intera generazione di attivisti di sinistra è stata distrutta. Invece si è andati dietro alla versione imposta dai media.

Una solidarietà acritica come quella che si vede nella foto della delegazione CGIL ad Odessa non porta alla pace, mostra invece gente che si vorrebbe di sinistra a sostegno – speriamo loro malgrado – delle più feroci politiche fasciste e naziste che oggi sono risorte.

Accettare la narrazione della guerra che esce dalle stanze del Pentagono e della CIA ha gettato in una crisi enorme molta sinistra del continente in maniera simile a quella che i nostri bisnonni hanno vissuto nel 1914. Accecati dalla propaganda non si riescono a vedere i mutamenti nel mondo, spesso non buoni, non si vede il sorgere di nazionalismi feroci come quello polacco che sta meditando, su istigazioni che vengono sempre dagli USA, di fagocitare tutto il paese ucraino facendo risorgere vecchi progetti come l’Intermarium.

Il sonno della sinistra genera mostri; nel caso italiano è un mostro assopito: mentre l’Europa ribolle, la Francia si ribella, nella nostra penisola domina una pace sociale che assomiglia ad una morte; ma tutti i sonni, anche quelli più profondi, finiscono in un risveglio. Lo aspetto.

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5 Commenti


  • Mauro

    Che pretendi? Enrico si sentiva più sicuro sotto l’ombrello N.A.T.O…..


  • Gianfranco

    Al tempo delle primavere arabe feci propaganda per l’intervento occidentale in Libia contro Gheddafi, per conto di una organizzazione di sinistra extraparlamentare della quale per decenza non faccio il nome. Qualche mese dopo mi resi conto dell’abbaglio madornale e da allora mi vergogno di questa cosa come un cane! Provo una rabbia pazzesca per essere stato così cretino da intrupparmi dietro a delle simili puttanate e mi porto ancora dentro sempre questa macchia di merda…


  • Roberto Corsi

    E’ falso, in base ai fatti, che la Federazione Russa abbia invaso l’Ucraina !! E’ vero che Putin abbia aspettato 8 anni prima di intervenire a difesa dei russi di Ucraina, fidando nella buona fede, mal riposta, delle elite politiche occidentali che, una volta si facevano garanti di elezioni anticipate in Ucraina ai tempi di Yanukovich, un’ altra volta facevano firmare gli accordi di Minsk, che prevedevano fra l’altro lo Statuto Speciale per il Donbass e l’amnistia per il suo popolo. Accordi mai rispettati da Kiev e fatti firmare solo per prendere tempo. E’ nelle dichiarazioni ai giornalisti di Stoltenberg e della Von der Leyen che la NATO, almeno da 2 mesi prima del Colpo di Stato del 20 febbraio 2014, addestrava l’esercito regolare ucraino !!!


  • Lino

    Da chi dovrebbe partire questo dissenso, dal popolo italiano? Mah….. Lui (il popolo) dorme sonni tranquilli, nulla lo turba. Speriamo nel contaggio dei francesi, anche se antipatici, nelle loro vene scorre il sangue, rosso, non sbiadito come il nostro.


  • Andrea Vannini

    La foto della cgil a Odessa con il sindacato ucraino é una offesa per i Compagni assassinati dai fascisti il 2/5/14. due sindacati collaborazionisti nemici dei lavoratori servi dell’ imperialismo e del fascismo.

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