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Lettera alla Palestina, parole di una bambina cubana

Qual è la distanza che separa la Striscia di Gaza dall’Avana? Quante nuvole, quante onde, quanto vento? Dal 7 ottobre, Ana, una bambina cubana con un fazzoletto rosso, semplifica questa distanza e si siede accanto alla televisione per imparare tutto sulla Palestina.

Le telecamere trasmettono video di bambini raccolti sotto le macerie delle loro case. Le cifre indicano che migliaia di alunni, alcuni più piccoli di lei, sono morti negli ultimi giorni a causa dei bombardamenti di “Israele” contro questa terra.

Ana non vive quella realtà. Mentre cambia i suoi giochi per conoscere altri luoghi, osserva con il cuore e ama a distanza. Legge di giornale in giornale, di rivista in rivista, finché non scopre i colori della bandiera palestinese.

Nelle pubblicazioni appaiono notizie tristi. Parlano di acqua sporca, urla, battaglie e catastrofi. Intanto questa ragazzina caraibica scrive alcune parole:

Cari bambini palestinesi:

Mi chiamo Anita e sono una bambina cubana che vi sostiene e vi manda un abbraccio pieno d’amore. Deve essere molto triste essere ferito in un ospedale e che, oltre alle ferite che fanno male, ti fa male anche il cuore per non avere la tua famiglia viva. Tutti voi bambini e bambine della Palestina oggi soffrite e siete testimoni di qualcosa che nessun bambino dovrebbe soffrire.

Nel mio Paese (Cuba) la cosa più importante sono i bambini e la pace, per questo mi fa molto male vedere le foto e i video che dimostrano la realtà che state vivendo. Vi dico che a Cuba ci sono tanti giovani palestinesi che si stanno formando come medici per tornare da voi per curarvi e amarvi, perché noi bambini meritiamo sempre tanto amore, non odio né bombe né guerra.

Mia mamma mi ha detto che ovunque nel mondo ci sono persone buone e persone cattive. “Israele” ha persone buone e persone cattive, e i malvagi che vi feriscono non conoscono il potere dell’amore e dell’unità. Molti paesi nel mondo sostengono la libertà del popolo palestinese e credo che i nostri paesi uniti possono far finire tutto questo perché i bambini come noi non meritano la guerra, anche se ci comportiamo male a scuola e a casa.

Io come pioniera cubana, vi sostengo e vi aiuteremo in tutto ciò che possiamo.

Vi scrivo questa lettera con il cuore pieno di amore e speranza.

Vorrei potervi abbracciare tutti.

Anita.

https://espanol.almayadeen.net/noticias/politica/1762496/carta-a-palestina–palabras-de-una-ni%C3%B1a-cubana

19 ottobre 2023

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