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Corte Internazionale su Israele. Sperando in una sentenza vera

La Corte Internazionale di Giustizia è stata chiamata a sentenziare sui danni e le conseguenze dell’occupazione dal 1967 operata dallo Stato razzista di Israele, a seguito di un voto dell’assemblea generale dell’ONU del 2022.

Il dibattimento arriva in un momento a dire poco adeguato, dopo la richiesta del Sudafrica circa il genocidio che si sta attuando a Gaza e in attesa della risposta della ICJ, che aveva preso trenta giorni di tempo per decidere.

Nell’intanto il presidente brasiliano Lula, per le sue ultime affermazioni circa il genocidio a Gaza, ha ricevuto irate note di protesta dal governo zelota che continua con la più grande “faccia tosta” del mondo definirsi “democratico e attento alle regole” e vittima di un genocidio per i fatti del 7 ottobre, dove invece escono sempre più prove e testimonianze che non ci sono stati massacri di bambini, le violenze sessuali rimangono ancora da essere provate e come moltissimi morti civili siano stati causati dall’esercito israeliano stesso.

La ICJ sicuramente, per composizione e per sede (Aja, Paesi Bassi), è sottoposta a grandi pressioni dei governi “atlantisti”, ma quali prove e argomenti possono spostare la bilancia della Corte verso la condanna per genocidio?

Credo che il numero dei morti e dei feriti civili in se non formino una prova (tranne si stermini una parte considerevole della popolazione gazawi), ma come si raggiunga lo sterminio e con quali iniziative politiche governative siano state implementate per raggiungere questo risultato, anche se non dichiarato esplicitamente.

E’ perciò necessario analizzare i due argomenti a carico.

Le azioni materiali per attuare il genocidio.

Nel merito sono largamente provate molte azioni che mirano ad attuare il genocidio e sono: distruzione sistematica delle strutture sanitarie, assassinio sistematico di giornalisti che forniscono le prove del genocidio, assassinare specialmente vecchi, donne e bambini (non combattenti), far morire la popolazione per infezioni e mancanza di medicine bloccate dagli zeloti, far morire la popolazione rendendo sistematicamente inabitabile Gaza, bloccare l’arrivo di alimenti a Gaza per affamare gli abitanti, boicottare i fondi per l’assistenza ONU con accuse pretestuose (e in questo sono complici i governi occidentali compreso l’Italia).

Ci sono anche le prove di alcune fosse comuni di palestinesi assassinati a Gaza, ma queste vanno dimostrate in maniera molto fondata (come gli stupri).

Le scelte politiche per attuare il genocidio.

Sono sicuramente prove sfavorevoli al governo zelota le dichiarazioni razziste e genocide degli esponenti del governo israeliano, ma la prova schiacciante di una volontà politica per il genocidio l’ha fornita direttamente Netanyahu quando ha affermato che “non ci sarà nessun stato palestinese”.

Molti penseranno che questa affermazione è solo una scontata arroganza dei razzisti zeloti, ma in verità e in sostanza, Netanyahu, quale responsabile massimo, ha esplicitato quale è l’obiettivo dello stato israeliano: l’eliminazione di una qualsiasi presenza organizzata palestinese, quindi il genocidio ne è la conseguenza.

Quest’ultima affermazione di Netanyahu si lega strettamente alla seconda e attuale pendenza presso la ICJ: come ha agito lo stato zelota dal 1967 in poi.

Il discorso va retrodatato al 1947, perché in quella data l’ONU decise come doveva essere statualizzata la ex-colonia britannica, istituendo sia uno stato israeliano e sia uno stato palestinese.

Netanyahu non deve concedere nulla ai palestinesi, perché un loro Stato è già stato stabilito ma non attuato per incapacità diplomatica e militare, quello che manca è la volontà politica, anche in Israele, visto che Ytzach Rabin  stava accordandosi ma fu assassinato dagli zeloti (altra prova a carico).

Si parla ora di uno stato palestinese che si costituisca nei territori occupati nel 1967, ma in verità l’unica legittimità internazionale sono i confini interni stabiliti dall’ONU nel 1947.

La sentenza della ICJ sarà molto interessante, perché se accolta la reazione del governo zelota sarà sgangherata, sarà arrogante quella degli USA, servile e confusa quella degli “occidentali, se invece sfavorevole a attendista prevedo una grande dose di equilibrismo cerchiobottista.

 *Anpi Trullo Magliana

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