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Non facciamoci fregare. Come ragiona un giurista?

Io non lo so come è morto Navalny.

Io non lo so se fosse colpevole o no di frode e malversazione.

Io non so se è stato vittima di giustizia politica oppure no.

Io non lo so, e però non lo sapete nemmeno voi.

Una cosa, da avvocato, invece la so.

È questa: quando le questioni tecniche vengono banalizzate, è lì che il diritto si fa politica.

Tutti quelli che oggi inorridiscono per una condanna per “estremismo” , considerandola prova di un reato di opinione o non sanno, o non ragionano, o sono in malafede.

Come si ragiona per non farsi impantanare?

Giuridicamente.

Il diritto impone rigore e quindi è uno strumento utile a svelare la propaganda.

Innanzitutto occorre sapere quale è la traduzione esatta dell’imputazione, per vedere se esiste anche da noi.

Non la sappiamo.

Senza, è meglio non aprire bocca.

La seconda cosa è conoscere esattamente il fatto contestato e le prove; e neanche di queste noi sappiamo.

Di nuovo: senza, è meglio non aprire la bocca.

Andiamo per step.

1) La condanna per “estremismo” corrisponde ad un reato di opinione?

Attenzione, perché il nostro codice penale contiene eccome imputazioni per “estremismo” : sono i delitti contro la personalità dello Stato, artt. 241 cp e ss.

Bisogna quindi vedere le condotte contestate.

2) Fra le poche cose che sappiamo, ci sarebbe che a Navalny è contestato di avere preso soldi occidentali per le sue attività.

Attenzione!

L’art. 246 cp (nostro) dice che:

Il cittadino, che, anche indirettamente, riceve o si fa promettere dallo straniero, per sé o per altri, denaro o qualsiasi utilità, o soltanto ne accetta la promessa, al fine di compiere atti contrari agli interessi nazionali, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con la reclusione da tre a dieci anni (…) La pena è aumentata (…) se il denaro o l’utilità sono dati o promessi per una propaganda col mezzo della stampa.

L’art. 243 cp (nostro) dice che:

Chiunque tiene intelligenze con lo straniero affinché uno Stato estero muova guerra o compia atti di ostilità contro lo Stato italiano, ovvero commette altri fatti diretti allo stesso scopo, è punito con la reclusione non inferiore a dieci anni.

Se la guerra segue o se le ostilità si verificano, si applica l’ergastolo.

Ops!

Sono articoli da tempo di pace; in tempo di guerra il codice ci va giù molto più pesante.

Quindi le accuse per Navalny hanno una corrispondenza nel nostro codice penale: se le accuse sono queste, come si fa a dire che sono reati di opinione?

3) Resta da vedere se le accuse sono fondate.

Come si fa?

Conoscendo gli atti processuali.

E quindi direi che nessuno può aprire bocca, perché nessuno li conosce; al contrario, se li avete, mandatemeli.

Questo è l’unico modo giuridico di ragionare.

Punto e a capo, seconda strofa.

La seconda strofa è l’omicidio.

Su questo è logica banale che un nemico politico neutralizzato non si elimina, perché non costituisce più pericolo e la sua morte invece avrebbe grande valore simbolico: Putin non è scemo.

Piuttosto bisognerebbe chiedersi perché la morte è avvenuta proprio ora, quando la tensione sale per le prospettive di guerra stellare.

Sono quindi stati i nemici di Putin, per creargli un danno?

Anche questo argomento “prova troppo” perché, a parte il can can, il fatto non provocherà alcuna reazione effettiva.

E allora?

Probabilmente la morte è naturale.

Aspettiamo di vedere.

Non aspettiamo invece che muoia JULIAN ASSANGE, la cui detenzione per avere svelato crimini di guerra americani mai contestati è la vergogna delle democrazie occidentali.

Prima di parlare delle colpe di Putin, che non possiamo correggere, parliamo delle nostre e correggiamole.

E non scordiamoci nemmeno di GUSTAVO LIRA, onore di tutti i nerd, che senza prendere una lira, fin dall’inizio e con i suoi piccoli mezzi, ha rischiato la sua vita per fare controinformazione.

Questi sono i giornalisti.

Questi sono gli eroi della libertà.

Attenzione: non si tratta di difendere Putin o la Russia, di cui non deve fregarci niente perché noi siamo ITALIANI e la fedeltà al nostro paese DEVE essere esclusiva; si tratta di svelare una retorica politica che mette in pericolo gli interessi nazionali.

Non facciamoci fregare dal chiacchiericcio dei tanti prezzolati che infestano i media.

Per la libertà.

Per la democrazia.

Per la Pace.

Per l’Italia.

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5 Commenti


  • Manlio Padovan

    Articolo bellissimo perché veramente di sinistra in quanto sortito bene, comprensibile alle masse popolari ed assolutamente razionale.


  • avv.alessandro ballicu

    condivido in toto. l’occidente plutocratico strumentalizza la vicenda per continuare a attaccare la Russia in modo da giustificare il regalo di armi all’ucraina e le sanzioni economiche che danneggiano soprattutto noi ma se si ragionasse in termini etici non si dovrebbero avere rapporti con la cina che è un paese memo libertario della Russia, però siccome la cina è indispensabile per l’economia occidentale, si fa finta di nulla, cosi come si consente a israele di perpetrare il genocidio in palestina, alla turchia di massacrare i curdi etc etc
    intanto in russia e bielorussia non c’è mai stato alcun look down , nè obbligo di mascherina, nè obbligo di vaccini eppure lì non ci sono i diritti costituzionali che abbiamo noi, quindi alla fine c’è piu libertà in russia, quì la libertà borghese è una forma finta per consentire la dittatura di pochi miliardari che con società segrete come bilderbergh etc esercitano un controllo politico mafioso e criminale sul mondo occidentale


  • Giancarlo Staffo

    Tutto secondo copione, con persone tempi e luoghi che sembrano scelti secondo una regia troppo perfetta….


  • Mario Galati

    Lo stesso can can mediatico si faceva per l’ uso delle armi fatto dalla DDR nei tentativi di superare il confine attraverso il muro di Berlino: anche da noi esistono norme analoghe che prevedono l’uso delle armi per situazioni analoghe sui nostri confini.
    E poi, a parte quelle norme che prevedono reati legati all’espressione del pensiero, date automaticamente per scontate e giuste, nella libera e liberale UE c’è gente in carcere per aver messo in dubbio le verità-menzogne storiche naziste di Goebbels, divenute verità storica ufficiale di Stato. Parlo della sola messa in dubbio, persino al di qua del cosiddetto negazionismo.
    E lasciamo perdere quel paese UE nel quale una componente considerevole della sua popolazione non ha i diritti politici per la sua provenienza etnica e storica. Non si capisce bene se sono cittadini di serie B o non-cittadini. L’ UE, il paradiso della libertà.
    Il giornalista Lira di cui si parla nell’articolo si chiama Gonzalo, non Gustavo.


  • benedetta piola caselli

    si è proprio vero, si chiama Gonzalo e non Gustavo. Errore mio

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