Ricordiamo Mohammed Zaher al-Nono, dottore dell’ospedale Al Shifa, che si è rifiutato di lasciare il suo posto di lavoro per continuare a curare i feriti.
È stato barbaramente ucciso dalle forze israeliane il 23 marzo davanti ai suoi pazienti come monito a questo tipo di Resistenza.
Sanitari per Gaza, Rete Nazionale di Operatori Sanitari, nata dopo le notizie sulla sistematica distruzione del sistema sanitario in Palestina, condanna questo evento, così come l’operato dell’esercito e del governo fascista/sionista israeliano che lo guida. Stato colonialista portato alla sbarra degli imputati alla corte dell’Aia con un’accusa di genocidio che è sempre più evidente. Impunemente continua ad uccidere la popolazione e i nostri colleghi utilizzando contro quest’ultimi una strategia militare precisa, tesa ad accerchiare e annientare il sistema sanitario. Ha colpito con ferocia bestiale tutti i 36 ospedali impedendo di curare i palestinesi feriti, i bimbi e le più di 50.000 partorienti.
Proprio il fatto che siano i bimbi l’obiettivo principale ci fa capire l’intento olocaustico: ne sono già morti oltre 13.000 e con essi oltre 10.000 donne su un totale di oltre 30.000 vittime; la fame e la malnutrizione fanno il resto e si sa come sia l’anello piu debole della catena ad essere spezzato per primo. Oltre 20.000 bimbi sono rimasti orfani, oltre 1.000 i bambini amputati senza anestesia. Non hanno scuole, né ricoveri, né cibo. Bombardate asili, scuole
e università, per non parlare di chiese e moschee. Oltre 100 giornalisti uccisi.
Gaza è un cumulo di macerie. Gaza e la Cisgiordania sono diventati i lager più grandi al mondo circondati da un muro di vergogna che impedisce anche il passaggio dei più elementari aiuti umanitari e sanitari fondamentali per la sopravvivenza. Un muro che fa proliferare le colonie e l’ingiustizia.
Il personale sanitario si rifiuta di lasciare quelle poche strutture ospedaliere, semidistrutte che con grandi sforzi e sacrifici rimette a volte parzialmente in funzione, come è il caso di Al Shifa il piu grande complesso ospedaliero della striscia. Per questa sua capacità di Resistenza ogni sanitario viene bersagliato al pari di ogni resistente e si diffonde la falsa notizia che gli ospedali siano fortini di guerra per avere la scusa di distruggerli e perpetrare il genocidio.
L’evacuazione degli ospedali avviene con uccisioni e vessazioni come fare uscire tutti in biancheria intima prima di subire gli arresti e le violenze. 400 Sanitari uccisi, 200 sequestrati, seviziati, torturati sono uno degli effetti di questa guerra asimmetrica. Guerra fra un esercito di occupazione e una Resistenza di popolo per la propria liberazione, fra cui i colleghi sanitari. Colleghi che stanno soffrendo pene inaudite e per questo vanno sostenuti.
Ricordandoli tutti e ricordando Mohammed Zaher al-Nono.
Cessi il fuoco Subito! Fermate il genocidio!
Corridoi Umanitari e Sanitari Aperti!
W la Resistenza del Personale Sanitario e del Popolo Palestinese!
sanitaripergaza@gmail.com
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