Passate circa tre settimane dalle elezioni europee e dai suoi risultati iniziano a essere pubblicate con il contagocce le prime analisi, non tanto di come esse sono andate, ma dello stato della sinistra, quella vera, in un quadro preoccupante dal punto di vista di minacce di guerra, di stato della democrazia e dell’economia in Italia, del degrado ambientale visto le piogge torrenziali sempre più frequenti o il caldo estremo.
L’unica cosa positiva di queste elezioni è l’elezione con relativa scarcerazione di Ilaria Salis, in attesa come agirà da anti-fascista militante per cui ha sofferto 16 mesi di carcere, eletta in un partito, Alleanza Verdi Sinistra (AVS), che invece non brilla per chiarezza ma che vive di propaganda.
La mia valutazione di AVS è che è una “azienda a conduzione familiare”, che vende ai suoi elettori l’illusione di essere rappresentati ma che assolutamente, come formazione politica, non ha alcuna intenzione di mettere in discussione la società in cui viviamo e che vive dei proventi dei suoi eletti, infatti sia la candidatura di Ilaria Salis come quella di Mimmo Lucano avevano proprio lo scopo di fare apparire “attraente” la loro lista al di la di un vago impegno politico di sinistra, come fu per Soumahoro. Io ero sicuro che con la loro candidatura, Ilaria in particolare, avrebbe portato tanti voti, specialmente dalla sinistra radicale, avendo sentito come molti attivisti hanno votato AVS anche a Roma, di fatto eleggendo Marino o forse Smeriglio, e se posso azzardare una definizione, una truffa a danno di ingenui.
Detto questo ora analizzo la lista Pace Terra Dignità (PTD).
Avevo già scritto su Contropiano a settembre 2023 e poi a marzo scorso, dove avevo criticato duramente come militante del PRC (iscritto sin dalla fondazione nel 1991) questa operazione capeggiata da Santoro e sostenuta dalla dirigenza nazionale PRC, giornalista che all’inizio voleva escludere i “partitini” per poi accettare l’inclusione del PRC per raccogliere le firme per la presentazione (altrimenti chi le raccoglieva per Santoro?), quindi è stato decisivo lo sforzo generoso dei militanti comunisti (anche di questo obiettivo ero sicuro sarebbe stato raggiunto).
Con questa operazione si è azzerato il percorso di Unione Popolare che doveva dare continuità e unità delle organizzazioni comuniste più rappresentative, ripetendo gli errori passati del PRC (Rivoluzione Civile, Potere al Popolo, eccetera) di liste vissute il tempo delle votazioni, tra l’altro scontando nel PRC una divisione interna (la scelta di questa lista è stata approvata da una minoranza del direttivo nazionale a fronte di una maggioranza che si è astenuta o ha votato contro).
Puntando su una parzialità, la notorietà di Santoro e la sola base militante del PRC, era facile prevedere che non si sarebbe ottenuto il quorum (4% dei voti), ma la faciloneria di Santoro, che a sei giorni del voto, intervistato, ha detto uno “strafalcione” assoluto affermando che “la NATO ci difende”, ha di fatto sabotato la sua stessa lista (io stimo ha fatto perdere almeno 0,5% di voti), io stesso preso in giro da molti compagni “pro Ilaria” venendo definito “atlantista”, mentre ero impegnato in una “campagna” per Alì Rashid, candidato in PTD.
Santoro ha dimostrato di cercare solo un “balcone politico” e di non capire assolutamente la base elettorale a cui voleva rivolgersi: come tutti i politici del “palazzo” era interessato a non screditarsi come contestatore della NATO, mentre accettarne la necessità procura note di approvazione (dei leccascarpe).
La lista Santoro si è proposta come lista pacifista, ma la pace deve fondarsi su azioni e proposte concrete, non su slogan “buonisti”, e sulla questione NATO ha dimostrato i suoi grandi limiti.
Se si vuole agire per la pace non basta opporsi alle spese militari o impegni personali, è necessario opporsi alle cause che provocano la guerra.
La NATO fu costituita dagli yankee nel 1949 per legare a se i governi occidentali europei dove la presenza delle loro truppe ne stabilivano già il dominio, con la motivazione di difendere quei paesi, ma nel 1991, il 7 novembre a Roma, essa cambiò natura diventando esplicitamente aggressiva (nuovo concetto strategico) con l’obiettivo di difendere i valori occidentali minacciati anche fuori l’Europa, da qui oltre trenta anni di guerre d’aggressione (Yugolavia, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, eccetera), e con un allargamento verso la Russia il cui culmine, dopo due colpi di stato organizzati dagli yankee in Ucraina nel 2004 e nel 2014, e otto anni di genocidio in Donbass, è stata la guerra contro la Russia.
Quando Santoro ha detto che la NATO ci difende, dimostra ipocrisia perché da giornalista di inchiesta non può ignorare i fatti appena menzionati.
Quella di Santoro è una operazione politica dai contorni oscuri: A nome di chi parla Santoro? La lista PTD continua a esistere nonostante la debacle elettorale? Che dire del protagonismo narcisista di Santoro? Cosa dice la direzione del PRC? Quale disegno politico ha il PRC per la sua azione futura?
Credo che quest’ultimo ambito sia proprio dei militanti del PRC, perché dopo l’operazione PTD è necessario discutere e chiarire una volte per tutte se il PRC vuole costruire l’alternativa sociale per il comunismo o cercare un posticino accanto ai marpioni atlantisti e liberisti (del PD, come pure AVS), e Santoro sembra proprio che cerchi questo posticino.
La mia domanda è: l’attuale dirigenza del PRC vuole l’alternativa o un posticino comodo in parlamento? Tra i dirigenti del PRC c’è chi si sente orfano dell’alleanza/sudditanza verso il PD?
Insomma la sinistra, quella vera, continua a fare il gioco d’azzardo sperando in un colpo di fortuna che gli permetta di vivacchiare ed eleggere un suo rappresentante in qualche parlamento, mentre quello che serve è una visione leninista, per cui la forza dell’opposizione comunista si costruisce passo passo e giorno dopo giorno nelle lotte, nelle proposte politiche chiare e di rottura e nel costruire unità attraverso consenso e auterevolezza.
Attualmente lo spazio politico a sinistra è occupato da AVS che appare la sola credibile avendo un consenso elettorale del 6% e sostituirsi ad essa è particolarmente difficile, un peso che ostacola il cambiamento, tanto più che i comunisti sono frammentati e dalle proposte bislacche (vedi Santoro o gli ammiccamenti ai no-vax), con una popolazione italiana che non si sente rappresentata da una classe politica che parla a se stessa e non ai bisogni reali (meno del 50% degli iscritti ha votato) e una sinistra (AVS e la finta sinistra del PD) che scimmiotta i “liberal” yankee, parlando per lo più di questioni legate a stili di vita invece che di impegnarsi nelle lotte per il lavoro e per il cambiamento sociale.
La situazione è sempre più degradata (pace, ambiente, sociale, democrazia) e deve vedere i comunisti impegnati in autunno, ma questo impegno si deve fondare su incontri comuni, dibattiti aperti e proposte concrete, altrimenti si continuerà nella marginalità e al disastro causato da una classe dirigente al potere in Italia, senza distinzione, servile e sempre più a destra.
Che la situazione della pace sia particolarmente degradata lo ha dimostrato il bombardamento ucraino della popolazione civile a Sebastopoli, chiaro nell’uso di bombe a grappolo di cui esistono le chiare immagini sulla spiaggia e dei cluster dispenser inesplosi, con il drone yankee RQ-4B che ha guidato il bombardamento partito da Sigonella in Sicilia.
Credo che su questa questione i vertici del PRC e di PaP dovrebbero cercare dei parlamentari che presentino per noi alcune semplici domande:
– Il governo era stato informato preventivamente di questa missione militare di guerra USA partita dall’Italia?
– Il governo italiano ha preventivamente il diritto di autorizzare o meno missioni di guerra o in aree di guerra di paesi terzi presenti sul nostro territorio?
– Come si comporterà in futuro il governo per azioni militari che espongono il nostro paese a rappresaglie militari provocate da altri governi avventuristi che operano dal nostro paese?
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Ta
Su PTD non perderei molto tempo a ragionare: la cosa non poteva funzionare e infatti non ha funzionato, punto. Santoro in televisione è (era) Santoro; Santoro fuori dalla televisione è niente. Che poi adesso la sigla continui a vegetare o meno, ha importanza zero.
Su AVS posso dire che quasi tutta la gente che conosco, me compreso, l’ha votata (dopo periodi più o meno lunghi di astensionismo) esclusivamente per tirare fuori Ilaria Salis dal carcere fascista. Questo ci interessava e questo abbiamo ottenuto, punto. Nessuno che io conosca si illude minimamente che AVS in sé sia qualcosa di più della ciabatta sinistra del PD.
Sul PRC, mi sorprende che ci si possa ancora chiedere «se (…) vuole costruire l’alternativa sociale per il comunismo»; io l’ho lasciato nel remoto 2006 anche perché era cristallino che tutto voleva fuorché questo…
D.
Quella di Santoro è una operazione politica dai contorni oscuri: A nome di chi parla Santoro?
Basta rivedersi le sue trasmissioni TV e far una ricerca veloce a proposito degli ospiti e dei collaboratori,
che sono stati invitati, intervistati oppure hanno collaborato alla realizzazione dei programmi televisivi che il personaggio da Voi preso in esame ha condotto durante la sua carriera nell´etere…
…io non l´ho trovato intelligente e proficuo per i fini politici, aver utilizzato tale individuo .
…ma é l´opinione di un compagno, solo…
Andiamo avanti cosí e facciamoci del male a vicenda, da soli!