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No Harbour For Genocide. Appello per una campagna di mobilitazione internazionale

Abbiamo tradotto il testo dell’appello per il lancio di una campagna di mobilitazione internazionale dal nome No Harbour for Genocide. La logistica bellica a sostegno del massacro portato avanti da Israele passa per importanti porti del Mediterraneo. Varie organizzazioni palestinesi e internazionali e vari sindacati lo sanno bene, e hanno perciò chiesto di fermare le navi che riforniscono di carburante la macchina da guerra sionista. L’attenzione è concentrata su due navi cisterna che ogni due mesi circa partono dagli Stati Uniti per arrivare al porto di Ashkelon, nella zona meridionale di Israele.
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Invitiamo gli Stati a vietare e impedire l’attracco di navi che trasportano carburante militare in Israele in qualsiasi porto del Mar Mediterraneo.

Israele sta commettendo gravi violazioni dei principi fondamentali del diritto internazionale in Palestina, tra cui la pulizia etnica e il genocidio, che costituiscono un crimine contro la pace e la sicurezza internazionale. In violazione degli ordini giuridicamente vincolanti emessi dalla Corte internazionale di giustizia, Israele continua il suo incessante massacro del popolo palestinese.

Gli Stati hanno l’obbligo legale di cooperare per porre fine a tali illegalità e prevenire il genocidio con tutte le misure a loro disposizione. In relazione ai Territori palestinesi occupati, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione nell’aprile 2024 esprimendo profonda preoccupazione per il trasferimento di carburante per aerei a Israele per commettere violazioni del diritto internazionale.

Invitiamo pertanto gli Stati con porti nel Mar Mediterraneo a vietare e impedire l’attracco di tutte le navi che trasportano carburante militare in Israele, comprese l’Overseas Santorini e l’Overseas Suncoast, nel rispetto degli obblighi di legge.

L’Overseas Santorini e l’Overseas Suncoast

Recenti indagini hanno confermato la fornitura in corso di carburante militare, fornito dalla compagnia petrolifera Valero per conto del governo degli Stati Uniti da Corpus Christi, Texas, al porto di Ashkelon in Israele. Questo carburante militare include carburante per jet a base di cherosene e JP-8, utilizzato per gli aerei da guerra F16 e F35 dell’aeronautica militare israeliana, tra gli altri.

Queste spedizioni avvengono tramite le petroliere Overseas Santorini e Overseas Suncoast ogni 2 mesi. Per anni, queste navi hanno attraccato al porto di Algeciras, in Spagna, facendo scalo anche a Limassol, Cipro, prima di arrivare a destinazione ad Ashkelon, Israele.

Il 15 luglio 2024, l’Overseas Santorini ha lasciato il porto di Corpus Christi e dovrebbe attraccare ad Algeciras il 30 luglio 2024, anche se potrebbero essere ricercati porti alternativi nel Mediterraneo.

Le nostre richieste

Nel rispetto degli obblighi legali volti a prevenire il genocidio e altri crimini internazionali, invitiamo i governi di tutti gli Stati con porti nel Mar Mediterraneo a:

  • Vietare e impedire il transito di tutte le imbarcazioni che trasportano carburante militare in Israele attraverso le acque territoriali degli Stati, nonché l’ancoraggio, l’attracco o il rifornimento di tali imbarcazioni nei porti, tra cui l’Overseas Santorini e l’Overseas Suncoast.
  • Indagare su qualsiasi imbarcazione che possa trasportare carburante militare diretto in Israele e impedirne la partenza sequestrando tali imbarcazioni e/o confiscandone il carico.

Inoltre, invitiamo:

  • Membri del Parlamento: a fare pressione sui governi e sulle autorità competenti affinché diano seguito alla richiesta di cui sopra, anche conducendo indagini pertinenti e analizzando attentamente le decisioni esecutive relative all’uso dei porti per la consegna di carburante militare a Israele.
  • Sindacati: a chiedete ai lavoratori portuali di rifiutare i servizi che consentirebbero alle navi che trasportano carburante militare in Israele di attraccare, comprese quelle che garantiscono la fornitura di carburante per bunker, oli lubrificanti e lo scarico dei fanghi, e di fornire le necessarie protezioni a tali lavoratori.
  • Società civile: a mobilitarsi a sostegno di questo appello amplificando queste richieste, diffondere informazioni e fonti, fare pressioni sulle autorità competenti e sollecitare tutte le compagnie di fornitura di navi e gli agenti marittimi a sospendere i servizi alle navi che trasportano carburante militare in Israele.
  • Media: a richiamare l’attenzione e a denunciare la pratica secondo cui i porti vengono utilizzati per consentire la consegna di carburante militare a Israele, in violazione del diritto internazionale.

Questa chiamata alla mobilitazione è effettuata da:

AFOA, Cyprus

Arab Group for the Protection of Nature

Asamblea de Madrid por Palestina 

Bisan Centre for Research and Development

Boycott, Divestment and Sanctions 

Cartography of Darkness 

Corpus Christi Texas Palestine Solidarity Community 

Disrupt Power

Front Marocain Pour le Soutien de la Palestine et Contre La Normalisation

Global Energy Embargo for Palestine

Indigenous Peoples of the Coastal Bend

International Coalition to Stop Genocide in Palestine

Palestine Institute for Public Diplomacy

Palestine Speaks

Palestinian Assembly for Liberation

PNGO Network 

Progressive International 

Red Solidaria Contra la Ocupación de Palestina

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