Menu

Come non farsi trasformare in mosche nocchiere

Le recenti notizie dei “magheggi” degli yankee nel voler manipolare  le popolazione siriana e quindi tentare l’ennesima rivoluzione colorata non mi ha sorpreso più di tanto.

Il potere statunitense è da molto tempo che ha sviluppato capacità, apparati e uomini, come la CIA e USAID, per attuare manipolazioni psicologiche di massa, cominciate già con la “Grande Guerra” quando il presidente Wilson costituì un comitato che convincesse l’opinione pubblica USA, inizialmente fortemente contraria alla guerra, a diventare favorevole, e nel comitato si distinse il nipote di Sigmund Freud, Edward Bernays, che utilizzò le idee dello zio, ma in maniera satanica e manipolatoria, continuando in questa “specializzazione” per almeno altri 60 anni.

Questa capacità manipolatoria yankee continua ancora oggi, qualche volta fallisce e molte volte fa enormi danni: sarebbe interessante capire cosa hanno implementato per smantellare in pochi giorni la società e l’esercito Siriano.

Operando la manipolazione di massa da così tanti anni, il meccanismo è ormai conosciuto ma per il fatto che continua ad avere dei successi (la Siria appena menzionata), è il caso di capire dove opera e come.

Io mi limiterò a investigare un ambito particolare, quello della sinistra antagonista, la sinistra omologata (PD, AVS, ecc,) è già sul carro degli yankee.

Recentemente ho discusso animatamente con compagni della sinistra alternativa, circa come considerare l’esperienza di governo del Nicaragua.

La loro opinione è che il governo del Nicaragua ha perduto la sua carica rivoluzionaria, ha una legge anti-abortista (per loro male assoluto e squalificante) e anzi è ormai diventato come il regime di Somoza.

Io invece penso che il governo del Nicaragua, che ha operato per la parità uomo-donna, sconta le difficoltà di essere visto dagli yankee uno stato canaglia, con relative conseguenze.

Credo che queste opinioni ordo-sinistresi partano da una visione occidentale che, invece di capire i processi che avvengono nella “Giungla”, pretendono di giudicare e condannare quello che non è coerente con quel che pensa la sinistra all’interno del “Giardino”.

Considero molto sbagliata questa visione ordo-sinistrese perché non considera che dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, con tutti i suoi limiti, non esiste più un rifugio, un collante e un “faro” per tutti i movimenti di liberazione del Mondo: oggi i movimenti di liberazione devono barcamenarsi in una instabilità senza centri di “equilibrio”.

In questo senso è illuminante la situazione dei rivoluzionari curdi del Rojava, indubbiamente “giusti” nelle loro politiche sociali, di parità e culturali, ma che accettano la “protezione” militare yankee per non essere annientati dal regime razzista ottomano.

In questa situazione post-sovietica è il caso di distinguere come oggi siano due le componenti dei movimenti rivoluzionari.

Esistono i movimenti di liberazione, che agiscono verso la parità di genere, il socialismo, l’anti-imperialismo e la modernità in genere, come Cuba, Venezuela, eccetera.

Esistono i movimenti di de-colonizzazione che vogliono rompere la sudditanza a cui l’occidente li ha sottoposti, come l’Iran, ma che su varie materie hanno intendimenti molto diversi dai comunisti, se non addirittura li reprimono.

Infine esistono movimenti misti, sia di liberazione che di de-colonizzazione, azioni che si compenetrano e allo stesso tempo agiscono parallelamente sino ad essere separate, come è la situazione per i palestinesi.

La situazione palestinese è quella più complessa ma anche quella che che permette chiarezza.

Uno dei tormentoni occidentali recita che Hamas è organizzazione “terrorista” e il 7 ottobre 2023 un evento tragico.

Hezbollàh e Iran sarebbero altrettanto “terroristi” e Assad presidente della Siria è (era) un dittatore sanguinario.

Credo che tutti questi giudizi a cui siamo sottoposti dai mass-media filo-diretti sono così solo per una propaganda yankee, basta osservare come continuamente descrivono uno Stato razzista e genocida, quello sionista, come la sola vittima e come i tagliagole di HTS e Al-Jolani improvvisamente sono diventati dei democratici liberatori.

La propaganda a cui siamo sottoposti continuamente ci propone sempre le stesse accuse, scordando come le stesse siano anche in tanti altri luoghi, anzi molto peggio.

Un caso emblematico: il governo iraniano.

Alcuni giorni fa ho ascoltato su un canale radio antagonista l’intervento di una ragazza che descriveva tutto il male possibile del “regime degli ayatollah”, citando a conferma delle sue accuse le affermazioni di un capo di governo belga e del sindaco di una capitale occidentale.

Il suo intervento mi ha lasciato interdetto ma anche infastidito, perché questa ragazza dimostrava di avere introiettato la propaganda yankee: come si fa ad assumere per esempi positivi le affermazioni di “atlantisti” che invece sono nostri nemici?

E’ chiaro che in Iran c’è una politica molto costrittiva verso le donne e il velo, ma se guardiamo in giro nel Mondo vi sono situazioni ben peggiori, come in quell’Afghanistan che gli yankee hanno costruito con loro politiche militari.

In Iran c’è la pena di morte, ma negli USA essa è praticata con strumenti assolutamente indegni, da definirsi tortura (sedia elettrica, iniezione letale, eccetera).

In Iran c’è la repressione dei curdi? Ma il genocidio dei curdi (e non solo) lo fanno gli ottomani, i nostri mass-media però bellamente non se ne curano.

Insomma la mia opinione è che problemi esistono in molti paesi, ma da noi vengono additati e ingigantiti solo quelli “antipatici” agli yankee (i leader europei sono solo marionette degli yankee).

Quello che faccio notare in questo intervento è che anche appartenenti alla sinistra antagonista possono essere sedotti dalle manipolazioni yankee, e credo che nella maggior parte dei casi lo siano in maniera inconsapevole, per mancanza di analisi.

Per chiarire bene questo passaggio, è il caso di ribadire come il vero sostegno ai palestinesi, sia politico che in altre questioni, è il governo iraniano, e la sua distruzione significherebbe permettere il completo genocidio dei palestinesi, anche in West-Bank: e che la caduta degli ayatollah non sarebbe seguita da un governo di “pace, libertà e democrazia” ma esattamente il contrario perché è quello che vogliono gli yankee, come visto in Iraq, Libia, Siria, Afghanistan e via cantando.

Credo che come comunisti dobbiamo per prima cosa capire, analizzare, non farci omologare e operare per i cambiamenti rispettando chi ha fatto e fa percorsi diversi: il nostro obiettivo è il socialismo e la modernità, ma questo richiede un percorso culturale e politico, richiede aprire dialoghi anche con chi a noi sembra ostile e perseguire percorsi di de-colonizzazione.

In tutto questo serve ricostruire un percorso e una unità dei comunisti nei nostri territori, perché è da qui e dai nostri bisogni e lotte che è necessario ripartire, altrimenti saremo travolti anche noi da un “giardino” ormai sempre più in contraddizione e in perdita di egemonia.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • Anna

    Completamente d’accordo. Da anni rifiuto la “puzza al naso” e la falsità con cui l’occidente “civile e democratico” presenta quei governi che non intendono sottoporsi alla sudditanza USA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *