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Milano. Occupazione israeliana per dieci giorni

 

Con un primo lancio pubblicitario e solenni dichiarazioni delle autorità politiche cittadine e regionali lombarde è stato annunciato che Milano sarà teatro in data misteriosa, ma “nella seconda metà del 2011” di una “10 giorni di Israele(*), un evento che servirà a mettere in mostra le “conquiste” e le “eccellenze” dello Stato sionista.

Questa iniziativa sarà una grande occasione per il governo israeliano ed i suoi amici italiani per cercare di “ripulire” l’immagine israeliana dalla realtà dell’occupazione dei territori palestinesi, dai crimini quotidiani commessi attraverso l’assedio di Gaza, dal Muro dell’Apartheid in Cisgiordania, dalla continua costruzione di colonie, dalle migliaia di prigionieri.

Insomma la quotidiana espropriazione della vita delle persone, della loro terra, delle loro case.

Pratiche quotidiane che dovrebbero rendere impossibile qualsiasi accordo di cooperazione internazionale che richiede il rispetto dei diritti umani quale condizione pregiudiziale

In questi 10 giorni si potranno ammirare le realizzazioni della tecnologia israeliana, ma difficilmente quella delle armi proibite utilizzate contro i palestinesi di Gaza;

si potranno ascoltare le voci degli scrittori israeliani, ma probabilmente non quelle critiche degli “arabi di Israele, e certamente non quelle di scrittori palestinesi, marginalizzati o eliminati com’è successo a Ghassan Khanafani;

si potrà assistere a concerti di musica israeliana, certo non di quegli artisti palestinesi cui viene negato il permesso di uscire dalla prigione dei territori occupati.

Nemmeno ascolteremo la voce dell’altra Israele, quella anti-sionista, quella degli obiettori di coscienza, quella delle organizzazioni contro il muro o la demolizione delle case,

quella dei docenti che cercano di scrivere una storia di verità e non coloniale.

Non potremo incontrare i palestinesi, negati e repressi, divisi e cancellati dalle politiche sioniste di occupazione, colonizzazione, espropriazione, espulsione.

In queste settimane nelle quali si salutano giustamente le rivoluzioni delle popolazioni arabe in tutto il Mediterraneo e medio oriente,

troppi dimenticano la condizione della popolazione palestinese, che ha bisogno di altrettanta solidarietà e sostegno visto che da 60 anni sopporta una forma specifica di dittatura.

Pensiamo che sia grave questo “evento”, perché cerca di cancellare la realtà della violenza e della sopraffazione;

pensiamo sia grave l’apporto entusiasta delle autorità comunali, provinciali e regionali a questa iniziativa propagandistica e mistificatoria (con quali costi per il cittadino?).

Vogliamo quindi organizzarci per tentare di bloccare ed eventualmente contestare il progetto mettendo in campo il massimo delle iniziative possibili per:

  • denunciare i crimini e le violazioni dei diritti umani commessi in nome del sionismo e delle politiche “di sicurezza” (di una sola parte);

  • incontrare e far parlare l’”Altra Israele”, antisionista, democratica, non razzista;

  • presentare e valorizzare la storia e la cultura palestinese;

  • raccontare e denunciare le complicità europee (e italiane) nelle politiche israeliane, attraverso lo scambio economico, turistico, militare, culturale, accademico e politico;

  • approfondire la discussione sulla campagna di Boicottaggio, il Disinvestimento e Sanzioni (BDS) – lanciata dalle associazioni palestinesi nel 2005 e diretta a contrastare la politica israeliana e l’ economia che la sostiene

Si sono raccolte già diverse proposte di possibili iniziative ed alcune risposte positive al lancio di una prima richiesta di aiuto,

un vero e proprio CONCORSO DI IDEE per uno sforzo organizzativo collettivo.

CHIEDIAMO

quindi a tutti di collaborare alla Rete che promuove questa iniziativa,

e di proporre le loro idee e il proprio contributo in tempo, persone, contatti, mezzi e risorse utili alla miglior riuscita di questi obiettivi.

Obiettivi che per noi si collegano idealmente e politicamente con l’impegno che ha portato a Gaza Vittorio Arrigoni,

la cui morte tragica ci spinge  a intensificare il nostro sostegno alla popolazione palestinese e alla sua resistenza.

Invitiamo quindi tutti gruppi locali e nazionali a partecipare alla prossima riunione della Rete,

sabato 30 aprile 2011, alle 14.00

in via dei Transiti 28, Milano (fermata Pasteur della linea rossa del metrò)

 

Khader Tamimi (Comunità palestinese Lombardia), Mariagiulia Agnoletto (Salaam Ragazzi dell’Olivo Milano), Filippo Bianchetti (Comitato varesino per la Palestina), Lorena Facchetti (Salaam Ragazzi dell’Olivo Milano), Giorgio Forti (Rete ECO), Fiorella Gazzetta (Comitato varesino per la Palestina),Ugo Giannangeli, Francesco Giordano (Forum Palestina), Roberto Giudici (Fiom), Gabriella Grasso, Rodolfo Greco (Rete BDS Milano), Carmela Ieroianni (Rete BDS Milano), Federico Lastaria, Piero Maestri (Sinistra Critica), Caterina Mari, Pino Pitasi (Centro sociale T28), Annalisa Portioli (Rete BDS Milano), Francesco Stevanato (Rete BDS Milano),Silvano (La Fucina)

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