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Cagliari: studenti in corteo contro l’occupazione militare

Stamattina 150 tra universitari e studenti medi hanno risposto all’appello del “Comitato studentesco contro le basi militari” e sono scesi in piazza per dire anche loro NO alla presenza delle basi militari in Sardegna. Il corteo, partito da piazza Gramsci, ha attraversato via Grazia Deledda, Piazza Repubblica, via Dante, via Cocco Ortu, il mercato di San Benedetto, via Bacaredda, via Liguria, la casa dello studente di via Trentino, per poi concludersi nella facoltà di lettere e filosofia.

Durante la manifestazione molte le tappe significative: innanzitutto il corteo si è fermato davanti alle scuole superiori del Pacinotti e del Martini, dove gli studenti hanno spiegato i motivi della loro contestazione, ponendo in primo piano la mancanza di fondi destinati alla ristrutturazione degli edifici scolastici, che provocano episodi come quello dello scorso anno, quando crollò il soffitto del liceo classico Dettori. 
Momento altrettanto importante è stato davanti al mercato di San Benedetto, dove gli studenti hanno volantinato e spiegato alla cittadinanza presente la loro condizione di studenti che subiscono sulla loro pelle le scelte delle istituzioni: tra gli esempi proposti il fatto che la Regione Sardegna quest’anno abbia destinato solo sei milioni per il diritto alla studio, sette in meno rispetto a quattro anni fa. Pochissimo, se pensiamo che, come scritto nel Programma Pluriennale per la difesa 2014-2016, la stessa Regione destini 90 milioni di euro  l’apparato militare. Gli interventi sono stati accompagnati dagli applausi dei cittadini rimasti ad ascoltare gli studenti parlare.

Infine, un’altra tappa importante è risultata essere la casa dello studente di via Trentino, in cui gli universitari hanno voluto sottolineare come le spese sostenute dallo Stato vadano sempre a favorire l’apparato militare piuttosto che il diritto allo studio: a dimostrazione di ciò hanno sottolineato le spese che il governo ha destinato all’acquisto dei velivoli da guerra F-35: secondo gli studenti, ad un F-35 acquistato corrispondono  ben 27.000 borse di studio.

Giunti in facoltà gli studenti, dopo una breve assemblea, hanno proclamato l’occupazione della facoltà da oggi sino al 29 ottobre, dando inizio ad una quattro giorni di iniziative, cineforum e seminari. Il  momento culminate sarà mercoledì 29 ottobre, data in cui si partirà con i pullman per Lanusei, dove si terrà l’udienza del processo contro i generali accusati di disastro ambientale.

Una data importante, un ulteriore passaggio di una mobilitazione che gli studenti vogliono portare avanti, seguendo le indicazioni uscite dalla storica giornata del 13 settembre: smettere con le esercitazioni militari; dismettere le basi militari presenti; bonificare le aree inquinate e risarcire materialmente e moralmente le popolazioni colpite. Tutto ciò insieme alla pretesa che le istituzioni aumentino  i fondi per il diritto allo Studio ed eliminino completamente i fondi per l’apparato militare.  

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