A Mosca nella serata di ieri è morto in Russia il compagno Viktor Anpilov. Operaio, giornalista, corrispondente dall’America Latina, sindacalista, politico. Per contrastare la devastazione economica, sociale e politica della ex Urss, nei primissimi anni ’90 costituì il movimento “Russia Lavoratrice”. Si oppose frontalmente al golpe di Eltisn dell’ottobre 1993 quando venne bombardato il parlamento a Mosca. Anpilov venne arrestato e detenuto nel carcere di Lefortovo.
Victor fu nostro invitato nel Meeting Internazionale per la Pace e la Solidarietà dei Popoli a Roma proprio nel luglio del 1993 e tornò successivamente in Italia in un’altra occasione. L’ultima volta ci siamo incontrati al seminario comunista internazionale di Bruxelles.
Lo ricordano le parole del brano “Mosca ‘993” della Banda Bassotti
Ciao compagno Viktor Anpilov, la terra ti sia lieve
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Enza Biancongino
non so dire quanto mi addolora che Viktor se ne sia andato.
Ricordo bene i giorni passati con lui a girare per l’Italia per incontri politici.
Compagno, rivoluzionario, persona amabile.
In Sardegna all’inizio di novembre, dove eravamo andati per incontrare i minatori, ci sorprese tutti, quando in una pausa dagli impegni politici, passando davanti al mare, corse a fare un bagno infischiandosene del clima invernale.
Ricordo la nostra preoccupazione per i fatti del 1993, quando coraggiosamente in prima linea non si risparmiò sfidando il potere reazionario che usurpava l’Unione Sovietica.
E’ stato un importantissimo punto di riferimento nel suo paese, ma anche per noi. Un esempio di impegno, determinazione e umanità. Gli abbiamo voluto bene e oggi siamo addolorati per la sua morte. Un grande abbraccio a Vera, sua compagna di vita sempre al suo fianco e ai compagni della sua organizzazione. Un abbraccio ancora a tutti i compagni italiani che hanno avuto la fortuna di conoscerlo da vicino.
Enza Biancongino