Iraq non riuscirà in alcun modo a raggiungere l’obiettivo di quadruplicare la sua produzione di petrolio entro il 2017, dando un duro colpo alle speranze disporre di un’arma in più per la riduzione dei prezzi del petrolio a livello mondiale entro la metà del decennio.
Baghdad lo scorso anno sbandierava lìambizione di produrre più di 12 milioni di barili al giorno entro sei anni, rispetto ai 2,6 MB/d attuali con l’aiuto di compagnie petrolifere come ExxonMobil, Lukoil, BP e Shell, CNPC, Petronas ed Eni.
Hussain al-Shahristani, vice primo ministro iracheno per l’energia, ha detto il mese scorso che comunque si potrebbe arrivare a 5 milioni di b/g.
L’Iraq ha firmato con vari gruppi petroliferi contratti a lungo termine tra fine 2008 e inizio 2010 per sviluppare una dozzina di campi giganteschi nel sud del paese, con l’obiettivo di superare l’Iran come secondo produttore dell’OPEC.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa