Nel fine settimana l’esercito turco ha ucciso vicino al confine con l’Iraq 12 membri del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, organizzazione che lotta per la creazione di uno stato indipendente curdo in territorio turco. L’attacco delle forze armate ha provocato la reazione di molti simpatizzanti verso l’organizzazione, fra questi anche esponenti e militati del Bdp, il Partito curdo per la Democrazia e la Pace, candidato alle prossime elezioni politiche. Il Bdp ha decretato tre giorni di lutto, che scadono oggi e che sono stati osservati in diverse località del sud-est. Nelle province di Sirnak e Hakkari, entrambe vicino al confine, le misure di sicurezza sono state rafforzate. Alcuni dirigenti del Bdp si sono anche inoltrati nei territori di confine per andare a prendere personalmente i corpi di tre militanti. Ieri in manifestazioni a Batman, Sirnak, Hakkari e Siirt hanno fatto registrare numerosi scontri con la polizia. Anche a Istanbul, nella protesta di un migliaio di persone in piazza Taksim ci sono stati incidenti.
Due settimane fa il Pkk era riuscito per la prima volta ad attaccare un convoglio che trasportava alcuni dirigenti dell’Akp di ritorno da un comizio elettorale del premier Recep Tayyip Erdogan.
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