Un centinaio di giovani antisistema si sono accampati dalla notte scorsa in Puerta del Sol, nel cuore di Madrid, sul modello di quanto fatto a Piazza Tahir al Cairo dagli attivisti anti-Mubarak, per denunciare «l’attuale situazione politica, sociale ed economica» del Paese e chiedere un «recupero della dignità umana perduta». I giovani hanno annunciato che intendono restare accampati almeno fino alle elezioni amministrative e regionali del 22 maggio. L’iniziativa è stata presa spontaneamente, hanno spiegato, al termine delle manifestazioni «Democracia real ya» (Vera democrazia subito) cui hanno partecipato ieri in alcune città del Paese, fra cui Madrid e Barcellona, diverse migliaia di giovani. «Ci preoccupa che non ci sia una alternativa reale alle elezioni. Si presenta gente indagata, ci sono giri di vite e privatizzazioni, si salvano le banche ma non i cittadini», ha detto alla tv pubblica Tve la portavoce del movimento, Ana. «Questa crisi la paghiamo noi: vogliamo una risposta dei politici davanti alla rivolta dei cittadini» ha aggiunto. Fra i cartelli esposti dai giovani della Puerta del Sol e i cori che cantano, «popolo mansueto, popolo schiavo», «non è una crisi, è una truffa». «Siamo stufi del sistema politico- finanziario attuale, abbiamo perso la dignità umana e vogliamo recuperarla. Vogliamo riprendere ciò che è nostro» ha detto uno dei giovani accampati, Pablo Gomez. La protesta dei giovani di Puerta del Sol corre anche sulle reti sociali su internet. Nel pomeriggio è diventata ‘hashtag’ su twitter, al primo posto fra i dieci temi più commentati nel pomeriggio con le etichette #acampadasol, #spanishrevolution e #15mani.
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