Un nuovo prestito per la Grecia da circa 60 miliardi di euro per coprire il fabbisogno di finanziamento del 2012 e 2013. Sarebbe questo – scrive il Wall Street Journal – l’esito a cui sta giungendo il negoziato di Atene con gli ispettori della troika che si apprestano a concludere la loro missione. al contrario è rinviata l’ipotesi di una ristrutturazione “soft” del debito, con allungamento delle scadenze concordato con gli investitori, che avrebbe avuto il via libero tedesco ma trova ancora una «veemente» opposizione da parte della Banca centrale europea. «Non c’è altra opzione che un nuovo prestito alla Grecia», riferisce una fonte citata dal quotidiano dopo che gli ispettori di Unione europea, Fondo monetario internazionale e Bce hanno realizzato che Atene necessita una copertura di 30 miliardi di euro l’anno nel 2012 e 2013. Intanto Atene starebbe considerando una nuova agenzia per le privatizzazioni con la presenza di esperti provenienti dall’estero. Atene manterrebbe però il pieno controllo sulla gestione delle entrate fiscali (cosa che era stata messa in dubbio nei giorni scorsi, con voci che parlavano insistentemente di “subentro” di soggetti pubblici esteri).
La Germania, da sempre contraria ai titoli di Stato emessi congiuntamente dai paesi dell’area euro (costituirebbero un “trasferimento fiscale” improprio tra paesi), apre ora alla soluzione prospettata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Peter Bofinger, consulente economico del governo tedesco, ha detto oggi in un’intervista a Bloomberg Television che «prima o poi dovremo arrivare agli eurobond», perchè «non c’è assolutamente alcuna alternativa a questo strumento, che migliorerebbe considerevolmente la situazione». Dei titoli di Stato emessi dall’area euro avrebbe un rating di “tripla A” e di conseguenza pagherebbero rendimenti molto bassi. L’ipotesi sarebbe quella di emetterli sul mercato e fare un concambio con i bond greci. Ricalcando i titoli che hanno preso il nome dal segretario del Tesoro statunitense Nicholas Brady, che a partire dal 1989 permisero lo swap di nuove obbligazioni contro il debito, fortemente screditato, di 17 Paesi di America Latina, Africa, Asia ed Europa orientale.
Il governo tedesco, da aprte sua, ha ribadito che la Germania è disposta a fornire nuovi aiuti alla Grecia a condizione che i creditori privati, cioè le banche che detengono i titoli di Stato emessi da Atene, partecipino al piano di salvataggio. Lo ha detto oggi un portavoce del governo. Se fossero necessarie nuove misure per aiutare la Grecia, ha detto il portavoce, «è importante che il settore privato… si assuma le sue responsabilità». La Germania aspetta l’esito della missione Ue-Bce-Fmi ad Atene prima di prendere una decisione sul sostegno economico alla Grecia. Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel da Singapore.
In ogni caso, Atene procederà ad una ristrutturazione delle agenzie statali per risparmiare 650 milioni di euro tra il 2012 e il 2015. Lo rende noto l’ufficio della vice presidenza del governo greco. Ogni anno alle 75 agenzie statali vengono destinati 2,7 miliardi di euro, è sottolineato nella nota. La ristrutturazione prenderà il via ad ottobre.
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