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Cina. Scontri tra operai e polizia nel Guandong

Violenti scontri tra la polizia ed oltre 200 operai cinesi si sono verificati a Chaozhou city, nella provincia meridionale di Guangdong. Gli operai, tutti immigrati nella città per lavorare, si erano radunati di fronte all’edificio del governo per protestare contro il ferimento di un collega accoltellato mentre chiedeva che gli venissero versati due mesi di salari arretrati. Negli scontri almeno 18 persone sono rimaste ferite e sono stati anche coinvolti diversi passanti, diverse automobili sono state danneggiate e la polizia ha fermato nove operai, secondo quanto riporta il Global Times citando le autorità locali. L’operaio era stato ferito lo scorso mercoledì e la polizia ha arrestato tre sospetti, compreso il direttore della fabbrica per la quale lavorava. Gli scontri srivelano l’accendersi di tensioni sociali nel mondo del lavoro cinese soprattutto tra i lavoratori che emigrano nelle città per lavorare nelle fabbriche, che chiedono migliori salari per far fronte al sempre crescente costo della vita. L’altro fronte dei conflitti sociali riguarda invece gli operai delle aziende multinazionali straniere che hanno aperto impianti in Cina. Ma la lotta sembra pagare. Infatti i salari dei lavoratori cinesi sono in crescita, in alcuni casi questo sta portando alla rilocalizzazione di alcune aziende Usa che dalla Cina stanno riportando la produzione negli Stati Uniti “ causa dell’aumento del costo del lavoro cinese”.

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