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Usa. Obama come Bush. Detenuto illegalmente un ribelle somalo

Il Presidente statunitense, Barak Obama, ha ordinato e coperto la detenzione segreta di un presunto “terrorista somalo” catturato lo scorso 19 aprile nel Golfo di Aden. Secondo alcuni funzionari Usa, Ahmed Abdulkadir Warsame, appartenente ai ribelli di Al Shabab, e’ stato interrogato per oltre due mesi a bordo di una nave militare Usa da un team di intelligence statunitense composto dalla Cia, l’Fbi e il Dipartimento della Difesa. Fonti Usa hanno riferito che l’imputato, trasferito a New York dopo essere stato incriminato, ha fornito ”informazioni utili”. Si tratta del primo caso ufficiale di una detenzione illegale per l’amministrazione Obama, esattamente, come ai tempi di George W. Bush, il che pone nuovi interrogativi sui metodi usati dagli Stati Uniti (inclusa la tortura) per “combattere il terrorismo”. Con questa notizia il New York Times ha aperto stamane la sua edizione online. Gli Stati Uniti sostengono che la lunga detenzione in mare e’ giustificata dal fatto che si tratta di un “prigioniero di guerra” (Pow), anche se, tale giustificazione è in evidente contraddizione con due fattori: il Dipartimento di Giustizia vuole processare Warsame in un tribunale civile e gli Usa non hanno dichiarato o subito dichiarazioni di guerra da parte della Somalia o di gruppi armati somali.

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