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In Libia è caccia al nero. Una vergogna per i guerrafondai dei diritti umani

Una vergogna senza precedenti sta macchiando il nostro paese, complice di una guerra sporca fatta in nome dei diritti umani. Il paradosso, è che stiamo violando palesemente la nostra costituzione per difendere i diritti umani che non vengono rispettati dal nuovo governo della Libia. Una bella figura per i sostenitori della guerra umanitaria, complici senza dubbio di pratiche razziste. La complicità della maggior parte dell’informazione di regime del nostro paese, prona e supina alla guerra della NATO è la dimostrazione di quanto a fondo sia andata nella cultura della sinistra l’adesione al pensiero unico. La prossima volta per giustificare una guerra per il petrolio occorre trovare scuse migliori.

LIBIA: HRW A RIBELLI, BASTA ARRESTI ARBITRARI DI IMMIGRATI DI COLORE = SONO ACCUSATI DI ESSERE MERCENARI ASSOLDATI DA GHEDDAFI Il Cairo, 4 set. (Adnkronos/Dpa) – Human Rights Watch chiede ai ribelli libici di porre fine agli arresti arbitrari e agli abusi ai danni dei lavoratori immigrati africani e dei libici di colore accusati di essere stati mercenari al soldo del colonnello Gheddafi. Nella passata settimana le forze ribelli a Tripoli hanno condotto una serie di arresti di massa di persone provenienti da vari Paesi africani come il Ciad, il Sudan, il Niger e il Mali. L’organizzazione umanitaria ha chiesto al Consiglio nazionale transitorio che ora governa il Paese di rilasciare quanti vengono detenuti solamente in base al colore della loro pelle.

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