ono in corso combattimenti all’interno e attorno alla città di Bani Walid, uno degli ultimi bastioni di resistenza delle forze leali al colonnello Gheddafi. Abdallah Kanshil, esponente del Consiglio nazionale transitorio, ha detto alla tv Al Arabiya che le forze ribelli si trovano ora nel nord della città e stanno combattendo per superare lo sbarramento dei cecchini. Kanshil ha anche riferito che i ribelli hanno fatto ingresso a Bani Walid anche da est. Scontri sono in corso anche a Sirte, la città natale di Gheddafi, a 450 chilometri a est di tripoli. Il Cnt aveva fissato per oggi la scadenza dell’ultimatum imposto alle forze lealiste per arrendersi.
da il manifesto
Parte l’assalto finale a Sirte e Bani Walid
A Bani Walid ieri era un via vai di ambulanze che facevano la spola dalla linea del fronte trasportando i feriti, mentre a Teassain, 90 km a est di Sirte, altre testimoni riferiscono di intensi scambi di razzi tra le due parti. Oggi scade l’ultimatum del Consiglio nazionale transitorio per la resa delle due città e non è escluso che verrà lanciato un attacco in grande stile, da parte dei ribelli provenienti da Misurata e dai monti del Nafusa. Secondo fonti dei rivoltosi, a Bani Walid si nasconderebbero alcuni figli di Muammar Gheddafi, in particolare Saadi e Seif el Islam.
Nessuna notizia certa si ha invece dell’ex rais. Molte fonti lo danno nel sud del paese, nella vasta zona desertica compresa tra l’oasi di Sebha e la cittadina di Ghat, al confine con Algeria e Niger. La percezione generale è che, messo alle strett, Gheddafi possa passare in Niger, paese in cui conta numerosi amici, soprattutto tra i gruppi tuareg del nord. Ma Niamey ieri ha fatto sapere che non accorderà l’asilo all’ex leader libico. Di più: il Niger – dove, secondo fonti di sicurezza locali, si sarebbero già rifugiati 14 gerarchi libici in fuga, e tra questi anche il generale Ali Kana stretto collaboratore del raìs e comandante delle forze del sud- ha dichiarato che rispetterà l’ordine di cattura della corte penale internazionale nei confronti di Muammar Gheddafi. Un invito più che esplicito, questo, rivolto al colonnello e alla sua famiglia, a non presentarsi nel paese.
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