All’Onu «siamo stati delusi dagli Stati Uniti. Il presidente Barack Obama, che aveva dimostrato coraggio, lucidità ma anche praticità, questa volta si è dimostrato molto meno neutro e più di parte. È stata una sorpresa molto, molto amara perchè l’inquilino della Casa Bianca era diventato, per chi cercava la pace, l’unico punto di riferimento, di speranza per il futuro». Lo afferma all’ANSA, mons. Giacinto Marcuzzo, vescovo a Nazareth e vicario per Israele del Patriarcato latino di Gerusalemme che aggiunge: «A questo punto ci chiediamo, se non c’è più nemmeno questo punto di speranza, che cosa facciamo?». Nella situazione creatasi con la richiesta dell’Anp all’Onu di riconoscere lo stato di Palestina, «una delle cose negative emerse in maniera più evidente è la posizione di Obama. Adesso ci accorgiamo che anche lui è troppo allineato. Così non sappiamo dove poter cercare un arbitro credibile che faccia incontrare le due parti su una soluzione». «Secondo noi – spiega – legalmente dovrebbe essere l’Onu che però con il suo meccanismo ne è incapace. Il secondo piu valido interveniente sarebbero gli Stati Uniti ma vediamo che anche loro non rappresentano un arbitro imparziale; l’Europa è divisa e non sa che pesci prendere e il Quartetto ha fallito. Allora che cosa facciamo? Questo ora è il punto di partenza. I Palestinesi volevano mettere il mondo di fronte a questa situazione perchè ne prendesse atto».
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