La Cina si oppone fermamente al disegno di legge del senato Usa che permetterà agli Stati Uniti di imporre dazi ai prodotti provenienti da paesi dove il governo sottostimi la propria moneta rispetto alle altre. Lo riferisce un comunicato del ministero degli esteri di Pechino pubblicato su sito del governo cinese.
Per il governo cinese, la proposta di legge americana è solo protezionistica e viola le norme del Wto, oltre ad interferire seriamente nei rapporti commerciali ed economici fra i due paesi. Nel comunicato la Cina ricorda come gli Usa sono il secondo partner commerciale per Pechino, assolvendo il tasso di cambio dello yuan dall’accusa di essere la causa dello squilibrio commerciale con gli Stati Uniti.
Pechino scrive di aver già nel 2012 deciso di promuovere ulteriormente un meccanismo di formazione per il tasso di cambio dello yuan, facendolo apprezzare del 7% rispetto al dollaro. E questo processo, assicura Pechino, continuerà gradualmente, migliorando il sistema della fluttuazione dei tassi di cambio e della flessibilità. Per questi motivi, la Cina esorta gli Usa ad abbandonare il protezionismo e non politicizzare le questioni economiche e commerciali, ma a creare un ambiente favorevole per l’ulteriore sviluppo delle relazioni economiche, bilaterali e commerciali.
Non solo il ministro degli esteri, ma anche la banca centrale cinese e il ministero del commercio hanno criticato la decisione americana di discutere in senato un progetto di legge che tende ad imporre dazi ai prodotti provenienti da paesi dove il governo sottostimi la propria moneta rispetto alle altre. In un comunicato, la banca centrale cinese, la Peoplès Bank of China, si è detta «profondamente dispiaciuta» per la decisione americana che «mina seriamente la riforma della moneta cinese e può finire in una guerra commerciale fra le due economie».
La banca centrale cinese sottolinea nel comunicato che il tasso di cambio dello yuan non è la colpa dello sbilanciamento commerciale fra Cina e Stati Uniti e la legge in discussione non risolverà i problemi. Per il ministero del commercio cinese, per il quale ha parlato il portavoce Shen Danyang, invece, la legge americana «viola i regolamenti internazionalmente accettati», aggiungendo che l’economia globale è in un periodo molto sensibile e necessità di un ambiente monetario internazionale stabile.
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