Un attacco dei talebani ad una base che ospita un Gruppo di ricostruzione provinciale (Prt) operato da militari e civili americani si è concluso ieri sera a Kandahar City (Afghanistan meridionale) con un bilancio di un civile afghano morto e otto feriti, di cui cinque membri della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato). Lo ha reso noto oggi la stessa Isaf. L’attacco, cominciato nel primo pomeriggio, è stato rivendicato dagli insorti che per bocca di un loro portavoce, Yousuf Ahmadi, hanno assicurato che nell’operazione, condotta da quattro «mujaheddin che cercavano il martirio», «sono morti nove soldati stranieri e molti altri sono rimasti feriti». I talebani hanno ammesso il decesso di uno dei loro militanti.
Da parte sua l’Isaf in un comunicato del Comando regionale meridionale (RC-S) ha precisato che «la polizia afghana, assistita da uomini dell’Isaf ha respinto un attacco coordinato dei talebani al Camp Nathan Smith». Nella sua azione, hanno indicato diverse fonti, il commando talebano ha occupato un edificio abbandonato davanti alla base, in passato utilizzato dall’Usaid, ed ha fatto saltare in aria almeno due veicoli imbottiti di esplosivo tenendo testa per molte ore alla reazione delle forze di sicurezza afghane e dell’Isaf.
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