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Egitto-Israele, scambio di prigionieri

Dopo lo scambio del soldato israeliano Gilad Shalit, rapito oltre cinque anni fa da Hamas, con oltre mille detenuti palestinesi, oggi è stata la volta di Ilan Grapel, il giovane con doppia nazionalità israeliana e americana, arrestato dalle autorità egiziane a giugno con l’accusa di essere una spia israeliana.

Grapel è stato scambiato con venticinque detenuti egiziani condannati per traffico di armi e droga, che sono rientrati in Egitto tramite il valico di Taba. Secondo fonti egiziane anche Grapel è passato per lo stesso valico per rientrare in Israele, ma in serata da Tel Aviv è giunta la notizia che il giovane è rientrato in patria con un volo dal Cairo.

Mentre il primo scambio è stato visto come un successo della diplomazia egiziana, quello di oggi è stato criticato in Egitto perchè giudicato ‘al ribasso’. In cambio della presunta spia l’Egitto, hanno fatto notare alcune forze politiche, ha avuto in solo delinquenti comuni che rappresentano solo un parte di circa ottanta detenuti egiziani presenti nelle carceri israeliane.

Lo scambio, secondo quanto ha fatto trapelare una alta fonte militare egiziana ripresa dal quotidiano israeliano Yediot Ahronot, potrebbe però avere un risvolto ben più sostanzioso per l’Egitto. Una clausola dell’accordo infatti prevederebbe la fornitura di nuovi F16 americani all’aviazione egiziana.

Il ritorno in patria di Grapel e dei detenuti egiziani rappresenta in ogni caso una ulteriore tappa nel miglioramento delle relazioni fra Egitto e Israele, precipitate ai minimi storici dopo l’assalto dell’ambasciata israeliana al Cairo all’inizio di settembre. Un ulteriore segnale del normalizzarsi della relazioni è stata anche la ripresa delle forniture di gas egiziano il 23 ottobre, dopo l’ennesima sospensione causata dall’attacco al gasdotto nel Sinai il mese scorso.

La liberazione di Grapel, che le televisioni egiziane mostrano da questa mattina nelle foto scattate mentre partecipava alle manifestazioni in piazza Tahrir a gennaio, era nell’aria già da giorni. I media egiziani l’attendevano già all’inizio di ottobre in concomitanza con la visita al Cairo del segretario usa alla difesa Leon Panetta, ipotizzando perfino che la presenta spia potesse ripartire dal Cairo direttamente con l’esponente dell’amministrazione Usa.

Panetta è ripartito da solo, ma al Cairo ha incontrato il capo del consiglio militare egiziano, Hussein Tantawi, per fare il punto della situazione e della collaborazione militare fra i due paesi, molto stretta già durante l’epoca Mubarak.

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