All’indomani del via libera dell’Unesco all’Anp quale Stato membro, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ordinato di abbreviare i tempi per la costruzione di 2 mila alloggi a Gerusalemme Est e in Cisgiordania e la sospensione provvisoria del trasferimento dei fondi dovuti all’Anp. Lo hanno reso noto fonti ufficiali con un comunicato.
Il portavoce dell’Autorità Nazionale, Nabil Abu Rdeineh, ha dichiarato che «accelerare la costruzione nelle colonie equivale ad accelerare la distruzione del processo di pace». Il congelamento dei fondi palestinesi, ha aggiunto poi Rdeineh, è un furto del denaro del popolo palestinese». Il portavoce dell’Anp chiede all’Amministrazione Obama e al Quartetto per il Medio Oriente (Stati Uniti, Russia, Ue ed Onu) «di fare pressioni su Israele per bloccare questa decisione, che avrebbe conseguenze negative per l’intera regione».
Secondo fonti governative israeliane 1.650 alloggi verranno costruiti a Gerusalemme Est – in blocchi che «in tutti i piani di pace riconosciuti internazionalmente rimarrebbero sotto sovranità israeliana» – e il rimanente negli insediamenti cisgiordani di Maale Adunim e di Efrat.
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