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Afghanistan. Sei soldati Isaf e un politico locale uccisi oggi

Due soldati della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto controllo Nato) sono morti oggi nell’Afghanistan orientale. Lo ha reso noto la stessa Isaf a Kabul. In un comunicato si precisa soltanto che il decesso è stato causato dallo scoppio di un rudimentale ordigno (ied). Nelle ultime 24 ore sono sei I soldati dell’Isaf morti, di cui due per mano di un uomo con la divisa della polizia afghana.

Un alto esponente del consiglio di pace afghano, ed ex ministro dei talebani, è stato invece ucciso stamattina a Kabul, vicino all’università mentre si stava recando in parlamento. Lo riferiscono fonti ufficiali. Arsala Rahmani aveva un ruolo chiave per l’apertura di negoziati con i comandanti talebani.

Rahmani, attualmente senatore, era stato il ministro dell’istruzione durante il regime dei Talebani. L’omicidio è avvenuto vicino alla sua casa nel quartiere di Dehburi. L’alto Consiglio di pace è stato creato due anni fa dal presidente Hamid Karzai, cui Rahmani era legato da amicizia, per cercare di coinvolgere i talebani nel processo di pace. Il capo del Consiglio Burhanuddin Rabbani, ex presidente afghano, era stato assassinato l’anno scorso da un kamikaze.

Ma i talebani hanno smentito un loro coivolgimento in quest’ultimo episodio. I talebani afghani hanno negato oggi qualsiasi coinvolgimento nell’assassinio del Maulvi Arsala Rehmani, assicurando di non avere al riguardo alcuna informazione. In particolare il portavoce Zabihulla Mujahid ha detto categoricamente all’agenzia di stampa AIP: »Non c’è la nostra mano dietro questo assassinio. Non abbiamo alcuna informazione su di esso«.

In serata, l’uccisione del Maulvi Arsala Rahmani è stato rivendicato ieri sera dal ‘Fronte Mullah Dadullah’, un piccolo gruppo estremista che condivide l’ideologia di Al Qaida ed opera nell’Afghanistan meridionale. In un messaggio inviato a media pachistani e firmato dal portavoce Qari Hamza, si sostiene che «Arsala aiutava le forze di invasione e faceva il doppio gioco, ha venduto la nazione afghana, ed il Fronte Mullah Dadullah rivendica la sua uccisione».

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