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Consumi in calo? Multinazionali puntano all’Africa

L’Africa è diventata la “nuova frontiera” dei leader mondiali dei beni di largo consumo. E’ quanto emerge da uno studio condotto dalla società OC&C e riportato oggi dal quotidiano finanziario francese Les Echos, secondo cui i gruppi che oggi godono di una posizione forte nell’Africa sub-sahariana hanno registrato “risultati eccezionali sia in termini di crescita che in termini di rendimento”. Consapevoli delle opportunità offerte dal continente, grandi gruppi come Coca-Cola, L’Oreal, Heineken, SABMiller e Nestlè hanno quindi deciso di rafforzare la loro presenza con “grandi programmi di investimento”.
Così la Coca-Cola ha annunciato investimenti per 12 miliardi di dollari entro il 2020, SABMiller per 2,5 miliardi nei prossimi anni e Nestlé 1,40 miliardi entro il 2015 per rafforzare le sue attività produttive. “L’Africa sub-sahariana rappresenta la nuova frontiera dei grandi gruppi e solletica le loro ambizioni”, hanno sottolineato gli autori del rapporto. E questo per tre motivi: una popolazione vicina a un miliardo di persone, tassi di crescita elevati (6% nel 2011, 5% per i prossimi cinque anni, secondo il Fondo monetario internazionale), ma soprattutto, perchè l’Africa è “un terreno di gioco relativamente vergine rispetto a Brasile, Russia, India o Cina”. La concorrenza è meno forte e i concorrenti locali molto deboli se non completamente assenti.

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