Il premier spagnolo Mariano ”Rajoy ha l’obbligo di promuovere una grande intesa nazionale per uscire dalla crisi e per agire in Europa”. Lo chiede in una lunga intervista al quotidiano El Pais – di centrosinistra – l’ex primo ministro socialista Felipe Gonzalez, accusando il governo conservatore di aver consentito di fatto ”un intervento totale” dell’Unione europea a bassi costi. Cioè di aver ceduto la sovranità del paese in cambio di aiuti decisamente insufficienti. Gonzalez ricorda che la bolla immobiliare spagnola nasce dalla ”legge della liberalizzazione del suolo” varata dai suoi successori, ma riconosce che il predecessore di Rajoy, l’ex premier socialista Josè Luis Rodriguez Zapatero, ”ha gettato ancora più benzina sul fuoco”. Felipe -come viene chiamato da tutti in Spagna – dà ragione alla cancelliere tedesca Angela Merkel quando afferma che ”stiamo pagando 10 anni di errori in una politica economica basata su una gigantesca bolla immobiliare”, e accusa tra gli altri la Banca Centrale Europea di avere ”alimentato l’incendio che stavamo sviluppando in Spagna”. Per l’ex premier, una politica europea diversa avrebbe potuto ”evitare questa situazione drammatica in cui stanno Spagna ed Italia, e per esteso l’Unione monetaria” europea. Uno dei grossi problemi, in Europa, secondo Gonzalez é che ”c’é un solo euro con valori completamente diversi a seconda dei mercati. In California il dollaro, indipendentemente dal debito della California, ha lo stesso valore di New York. Ad Alicante l’euro é più caro che a Francoforte”.
Nei giorni scorsi anche alcuni ambienti della destra interna al PP e dell’estrema destra avevano chiesto un governo di unità nazionale ‘per salvare la Spagna’.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa