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Soldati israeliani uccidono lavoratore palestinese a check point

Soldati israeliani hanno aperto il fuoco su dei lavoratori palestinesi in un checkpoint verso Gerusalemme. Uno di loro è morto, altri due sono rimasti gravemente feriti.
L’ennesima “normale” giornata di lavoro si è trasformata in tragedia. A morire Hasan Badee Omar, 46 anni, colpito dalle pallottole israeliane a petto e addome. È morto in ospedale. Feriti Ashraf Abdullah, colpito alla spalla, e Khalid Imad Abdullah, centrato alla gamba destra.
Khalid ha raccontato all’agenzia stampa palestinese cosa è accaduto quando, alle prime luci dell’alba, il momento in cui i lavoratori palestinesi sono costretti a mettersi in fila per passare i lunghi e umilianti controlli ai checkpoint israeliani. Ore di attesa per percorrere duecento metri, controlli approfonditi di documenti e vestiti. E ogni volta si rischia di far tardi al lavoro, e quindi di perderlo.
“Eravamo 13 lavoratori – racconta Khalid – in un Ford Transit. Eravamo in viaggio verso Gerusalemme, verso il nostro posto di lavoro. Prima di arrivare al checkpoint di Zayem, l’autista ha ricevuto un messaggio da un altro autista che era già arrivato al checkpoint e lo avvertiva che le procedure di controllo questa mattina erano più accurate. Meglio tornare indietro. Ma quando il nostro autista ha cominciato a fare manovra, gli ufficiali della polizia di frontiera hanno aperto il fuoco contro di noi senza prima intimare di fermarci”.
Silenzio da parte israeliana, nessuno commenta l’accaduto. Diversa la versione fornita dalla radio Kol Israel, secondo la quale i palestinesi colpiti stavano cercando di raggiungere Gerusalemme illegalmente per pregare alla moschea di Al Aqsa. Il portavoce della Polizia di frontiera, Shai Hakimi, avrebbe detto che l’auto in cui viaggiavano i tre palestinesi si sarebbe diretta verso il checkpoint di Zayem ad alta velocità e avrebbe tentato di oltrepassarlo senza fermarsi alla richiesta dei soldati.
(fonte: Nena News)

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