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L’Egitto cerca investitori in Cina

Il presidente egiziano Mohammed Morsi, leader del partito espresso dai Fratelli Musulmani,  è  a Pechino per una visita ufficiale di tre giorni su invito del leader cinese Hu Jintao. Durante la sua permanenza nella Repubblica Popolare, Morsi ha in agenda colloqui con Hu, con il premier Wen Jiabao e con il numero due della dirigenza cinese, Wu Bangguo, presidente del Congresso nazionale del Popolo. In programma ci sono anche un faccia a faccia con il vice presidente Xi Jinping, candidato alla successione di Hu, e un intervento al forum economico Cina-Egitto.
L’obiettivo di Mursi, alla sua prima visita nel gigante asiatico dalla salita al potere a giugno, è catalizzare investimenti nell’Egitto del dopo-Mubarak e dare nuovo impulso alle relazioni diplomatiche tra Pechino e Il Cairo. Nei prossimi giorni, Cina ed Egitto dovrebbero siglare sette accordi per altrettanti progetti, tra i quali la costruzione di una centrale elettrica. Ma cinesi ed egiziani parleranno anche della linea ferroviaria ad alta velocità per collegare Il Cairo e Alessandria. Lo scorso anno, secondo dati del ministero del Commercio di Pechino, il volume dell’interscambio commerciale tra Cina ed Egitto si è fermato a quota 8,8 miliardi di dollari, facendo comunque registrare un incremento del 40% rispetto al 2008.
Dopo la partecipazione al vertice dei “non allineati” a Tehran e la proposte di coinvolgere l’Iran nella ricerca di una soluzione alla crisi in Siria, il presidente islamista si produce dunque in un’altra iniziativa che farà aggrottare più di un sopracciglio a Washington.

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