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Le banche europee non finanziano più l’economia reale

Le banche locali stringono il credito e le aziende dell’Europa del Sud guardano al di fuori del Vecchio Continente per reperire fondi. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che le società dei paesi dell’Europa del Sud guardano sempre più all’America Latina e agli Stati Uniti dopo che i prestiti delle banche alle società dell’area euro sono scesi del 43% quest’anno e del 68% negli ultimi 5 anni.
«La ricerca di fonti di finanziamento alternative è un’altra indicazione del fatto che la crisi del debito dell’Europa è lungi dall’essere finita» afferma il Wall Street Journal, secondo il quale le blue chip del sud  Europa possono ancora accedere al mercato internazionale dei bond per il finanziamento. Ma le altre aziende sono sotto una crescente pressione per trovare alternative ai prestiti bancari e quindi si rivolgono a potenziali creditori, incluse banche straniere e società di private equity. Per assicurarsi i fondi di cui hanno bisogno, molte società stringono accordi non tradizionali.
Si è dunque sostanzialmente spenta la funzione “naturale” del sistema bancario europeo (raccogliere risparmi privati e finanziare l’economia reale selezionando imprese e progetti promettenti). Una prova, quindi, non tanto della “crisi del debito”, quanto della “crisi del credito”. L’illusione di fare “denaro con il denaro” colpisce duro e prepara un disastro di proporzioni incommensurabili.

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