La polizia sudafriacan è intervenuta ieri in modo molto pesante contro i minatori in sciopero a Marikana, nel nord del Paese, e negli scontri sono rimasti feriti in molti, tra cui anche alcune donne. Il mese scorso, le forze dell’ordine avevano qui aperto il fuoco uccidendo 34 manifestanti.
Almeno 500 poliziotti sono entrati nelle baracche dei minatori, mettendole a soqquadro per sequestrare bastoni e machete. Anche 150 militari sono giunti sul posto. L’ordine del governo è quello di ripristinare l’ordine nelle miniera di platino, la quinta per importanza al mondo, di proprietà del gruppo britannico Lonmin, bloccata da uno sciopero iniziato il 10 agosto scorso su rivendicazioni salariali.
«Siamo arrivati al punto in cui dobbiamo fare delle scelte», ha dichiarato il portavoce del presidente Mac Maharaj. «Se lasciamo la situazione andare avanti così, l’economia ne soffrirà gravemente», ha aggiunto.
«Il governo deve essere pazzo per credere di poter usare di nuovo i metodi dei tempi dell’apartheid e che la repressione possa servire. Tutto ciò rischia invece di condurre ad una rivolta generalizzata», ha ammonito il vescovo anglicano, Jo Seoka, mediatore nel conflitto.
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