Un lungo applauso e diversi colpi di pistola esplosi in aria hanno salutato oggi, al termine dei funerali, la bara di Nikolaos Dertilis, 94 anni, l’ultimo dei gerarchi fascisti protagonisti del colpo di Stato del 21 aprile 1967 in Grecia che era ancora in carcere ed è morto lunedì scorso ad Atene a causa di un’ischemia cerebrale.
La cerimonia funebre é stata officiata dal vescovo Amvrosios di Kalavryta il quale nell’omelia ha definito il defunto ”un eroe”, paragonandolo a Theodoros Kolokotronis, un’icona della guerra d’indipendenza contro l’impero ottomano, e addirittura all’antico filosofo Socrate.
Ai funerali hanno preso parte molti parlamentari e simpatizzanti del partito nazista ellenico Chrysi Avghì (Alba dorata) e anche diversi nostalgici del regime che al passaggio del feretro hanno fatto il saluto fascista e sparato in aria alcuni colpi di pistola. La polizia ha arrestato un giovane trovato in possesso di cinque bossoli e ha successivamente perquisito la sua abitazione.
Oltre che per aver partecipato al golpe, Dertilis era stato condannato all’ergastolo per l’uccisione del ventenne Mihalis Myroyiannis durante la rivolta degli studenti del Politecnico di Atene che portò alla caduta del regime dei colonnelli nel 1974.
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