La Gran Bretagna ha immagazzinato “una straordinaria quantità di scorie nucleari in siti obsoleti”. E per la bonifica e messa in sicurezza occorreranno non meno di 80 miliardi di euro: è quanto si legge in un rapporto della Commissione parlamentare sul settore del riprocessamento nucleare. Come riporta il quotidiano britannico The Independent molti dei progetti in corso per il trattamento delle scorie nucleari sono o in ritardo oppure hanno superato largamente i costi previsti, senza che per i dirigenti delle aziende private coinvolte negli appalti pubblici o nelle consulenze sia stato imposto alcun tetto ai salari: le retribuzioni medie sono di 700mila euro l’anno, secondo la Commissione “una ricompensa per il fallimento”.
Chi è che diceva che il nucleare è una forma di energia pulita, rinnovabile e a basso costo?
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