E’ stato condannato a 15 anni di carcere da una Corte d’appello di Doha il poeta Mohammed Al Ajami, ritenuto responsabile di incitamento a rovesciare il governo del Qatar e di critiche all’emiro Sheikh Hamad bin Khalifa Al Thani. Per Al Ajami si tratta di una riduzione di pena, dal momento che in primo grado era stato condannato all’ergastolo, ma il suo avvocato Mohammed Najib Al Nuaimi (un ex ministro della Giustizia) ha già annunciato un ricorso alla Corte di Cassazione, ultimo grado di giustizia nel piccolo e potente emirato del Golfo.
La notizia è stata riferita dalla stampa internazionale e dal canale satellitare al Jazira che è di proprietà del governo del Qatar e che qui ha il suo quartier generale. Nuaimi ha detto che quello in corso “è stato un processo dalla sentenza già scritta che ha mostrato una giustizia non indipendente dal governo”.
In carcere dal novembre 2011, Ajami aveva seguito con interesse e partecipazione le rivolte della cosiddetta Primavera araba e nelle sue poesie aveva declamato in versi la forza dei movimenti popolari che avevano esautorato i presidenti di Tunisia ed Egitto. Nel suo poema “Gelsomino” aveva in particolare criticato i governi dei paesi del Golfo e del suo stesso paese. E’ proprio quest’ultima opera ad aver condotto al suo arresto, denunciato dalle organizzazioni di difesa dei diritti umani che più volte ne hanno chiesto il rilascio.
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