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Argentina: ex presidente Menem condannato per traffico d’armi

L’ex presidente argentino e attuale senatore, Carlos Menem, è stato condannato per traffico di armi durante il suo governo. La Corte di Cassazione ha condannato Menem per contrabbando aggravato per l’invio illegale di circa 6.500 tonnellate di armi dell’esercito argentino, tra il 1991 ed il 1995, all’Ecuador ed alla Croazia, quando i due Paesi erano sotto l’embargo delle Nazioni Unite. Anche l’ex ministro della Difesa, Oscar Camilion, ed altri 10 imputati sono stati condannati. Menem, 82 anni, ed altri 17 accusati, erano stati assolti nel settembre del 2011. Ora il tribunale dovrà fissare la pena. Si stima che l’ex presidente potrebbe ricevere tra i 4 ed i 12 anni di carcere.
Gli imputati erano accusati di aver autorizzato tra il 1991 e il 1995 la vendita di armi per un valore di 123 milioni di dollari all’Ecuador – all’epoca in guerra con il Perù e nonostante l’Argentina fosse garante dell’accordo di pace firmato dai due Paesi andini nel 1942, quindi impegnata a non sostenere alcuna delle parti – e alla Croazia, sottoposta all’embargo bellico delle Nazioni Unite; le armi – fucili, cannoni, razzi anticarro e relativo munizionamento – erano nominalmente destinate a Panama e Venezuela. L’ex Presidente era già stato detenuto per cinque mesi nel 2001 durante le indagini della Procura, prima che la Corte Suprema ne ordinasse la scarcerazione; l’inchiesta è stata riaperta nel 2003, dopo l’arrivo alla Casa Rosada di Nestor Kirchner, nemico politico giurato di Menem.

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