Il Paraguay torna indietro, e di molti anni. L’imprenditore milionario Horacio Cartes ha vinto ieri le elezioni presidenziali riportando i conservatori nazionalisti del Partido Colorado al potere in Paraguay dopo la breve parentesi, tra il 2008 e il 2012, dell’amministrazione di centro-sinistra dell’ex vescovo Fernando Lugo.
Secondo i risultati diffusi dalla commissione elettorale del paese latinoamericano, Cartes ha ottenuto il 45% dei voti; il suo principale sfidante, il liberale Efrain Alegre, è arrivato al di sotto del 37%.
Le elezioni, presidenziali, legislative e amministrative, si sono tenute circa 10 mesi dopo la destituzione di Lugo a seguito di una controversa procedura di “impeachment” da parte del parlamento. Una sorta di ‘golpe soft’ che era costato al Paraguay la sospensione dal Mercato comune sudamericano (Mercosur), una misura che solo un giudizio positivo del voto di ieri da parte degli altri paesi sudamericani potrebbe consentire di revocare. In questa direzione sembrano andare le prime dichiarazioni del presidente dell’Argentina, Cristina Fernandez da Kirchner, che dopo essersi congratulata telefonicamente con Cartes ha detto di “sperare” in un rapido ritorno del “popolo paraguayano” nell’organizzazione regionale.
Il Partido Colorado (noto anche come Asociación nacional repubblicana, Anr) ha governato ininterrottamente dalla metà del secolo scorso fino al 2008. Per 35 anni ha rappresentato il principale sostegno alla feroce dittatura del generale Alfredo Stroessner (1954-1989). Ed ora è tornato di nuovo al potere. Per la gioia degli Stati Uniti.
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