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Guatemala: 7 premi Nobel contro ex dittatore

“Rispettare” il processo a carico dell’ex dittatore Efraín Ríos Montt e del suo ex capo dell’intelligence militare, Mauricio Rodríguez Sánchez, e “vigilare affinché sia garantito il massimo grado di integrità”: lo chiedono in un documento diffuso dalla stampa latinoamericana sette Nobel per la Pace dopo la sospensione del dibattimento, il 18 aprile, a causa di un complesso conflitto di competenze il cui esito non è ancora definitivo, tra le proteste dei familiari delle vittime.
Insieme a Rodríguez Sánchez, Ríos Montt deve rispondere di genocidio e violazioni dei diritti umani per la strage di 1771 indigeni Maya Ixiles nel dipartimento settentrionale del Quiché durante il suo mandato – 23 marzo 1982-8 agosto 1983 – il più cruento della lunga guerra civile che tra il 1960 e il 1996 provocò almeno 200.000 morti, principalmente tra le popolazioni native.
“Il mondo sta osservando come il Guatemala prende le misure necessarie e coraggiose per portare l’ex capo dello Stato a processo, poiché è una prova curciale del suo impegno a favore di una pace duratura e, inoltre, rappresenta un fatto storico nella lotta indigena per avere giustizia in questo paese” scrivono la guatemalteca Rigoberta Menchú, la nordirlandese Mairead Maguire, la statunitense Jody Williams, l’iraniana Shirin Ebadi, la liberiana Leymah Gbowee, il sudafricano Desmond Tutu e l’est-timorese José Ramos-Horta.
“Qualsiasi possibilità di corruzione deve essere indagata…affinché il processo sia legittimo, indipendente e trasparente” sottolineano, aggiungendo che “si deve agire con rapidità per garantire la protezione e la sicurezza dei sopravvissuti che partecipano alle udienze…molti dei quali erano bambini quando furono compiute queste atrocità di massa”.
Come comunità internazionale, concludono i Nobel per la Pace, “questa è la nostra opportunità di assumerci la responsabilità del tragico passato del Guatemala e di correggere gli errori a beneficio delle future generazioni e potremo farlo sono se sosteniamo pienamente il diritto del popolo guatemalteco ad avere un processo giusto e completo”.

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