Il presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Evo Morales, ha annunciato alcune ore fa l’espulsione dal paede dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale internazionale (Usaid), accusandola di cospirare contro il suo esecutivo e di tentare di destabilizzare il paese.
Il presidente ha dato l’annuncio di fronte al Palazzo del Governo, come parte della celebrazione della Festa del Lavoro. La decisione vuole anche essere un segno di protesta per una recente dichiarazione del Segretario di Stato americano, John Kerry che avrebbe dichiarato che l’America Latina è “il cortile degli Stati Uniti”.
Morales aveva annunciato più volte l’intenzione di espellere l’Usaid che dal 1964 finanzia progetti di impatto sociale in tutto il paese costituendo uno strumento diretto della politica estera di Washington. Una vera e propria ‘longa manus’ degli Stati Uniti. “Non mancano alcune istituzioni degli Stati Uniti che continuano a tramare contro lo stato. Così prendo questa occasione oggi per annunciare che abbiamo deciso di espellere Usaid dalla Bolivia”, ha dichiarato Morales che ha già espulso l’ambasciatore statunitense Philip Goldberg per collusione con l’opposizione nel settembre 2008 e due mesi dopo l’agenzia antidroga di Washington, la Dea, accusata di spionaggio.
Da allora i rapporti tra La Paz e Washington non sono riusciti a normalizzarsi nonostante la firma di un nuovo accordo quadro con i quali i i due paesi si impegnavano a portare avanti relazioni bilaterali basate sul rispetto reciproco.
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