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Colombia: ex deputato condannato per strage

La sezione penale della Corte suprema di giustizia colombiana ha inflitto 30 anni di carcere all’ex deputato liberale del dipartimento nord-occidentale di Antioquia César Pérez García per il massacro di Segovia, la località in cui l’11 novembre 1988 furono assassinate 43 persone e ferite più di 40.
Pérez García, 78 anni, è stato riconosciuto colpevole di un “crimine di lesa umanità” per la strage perpetrata dal gruppo armato ‘Muerte a Revolucionarios del Nordeste’, uno squadrone paramilitare guidato da Fidel Castaño, fondatore con i suoi fratelli Carlos e Vicente delle Autodifese contadine di Córdoba e Urabá (Accu), poi confluite nelle più note Autodifese unite della Colombia (Auc).
Obiettivo del massacro era eliminare i militanti della Unión Patriótica (Up), il partito della sinistra nato dall’iniziativa di alcuni gruppi guerriglieri che aveva vinto le elezioni del marzo 1988 e finì letteralmente sterminato con la partecipazione dell’esercito.
Il tribunale ha stabilito che Pérez García, recluso nel carcere La Picota a Bogotá, partecipò al massacro per preservare la sua influenza politica nella regione: si era quindi rivolto a Fidel Castaño e a un altro capo paramilitare, Henry de Jesús Pérez, per chiedere loro di reprimere i sostenitori della sinistra nel comune di Segovia, marcatamente schierato con l’Up.
L’ex deputato liberale è stato accusato da uno dei sottoposti di un alto comandante dei ‘paras’, Alonso de Jesús Baquero, alias ‘el Negro Vladimir’, di aver finanziato la strage.
Pérez García si è sempre dichiarato innocente.

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